E’ notte fonda e il tunnel sembra non avere vie d’uscita. Il Benevento non dà nessun segnale di risveglio, anzi rispetto alle ultime uscite sembra che quel poco che la squadra metteva in luce, adesso, complice forse anche la depressione che aleggia nel gruppo, sia andato perso. Anche il tecnico Baroni sembra sia andato in confusione totale: quest’oggi contro la Fiorentina ha provato l’ennesima soluzione tattica provando a mandare in campo i 4 centrocampisti che nelle ultime otto giornate di campionato si erano invece giocati le 3 maglie a disposizione. Una prestazione incolore, scialba ma anche senza mordente, in particolare nella ripresa. E non possono valere le giustificazioni in merito anche alla fortuna che sicuramente non sta volgendo minimamente lo sguardo verso la strega. Oggi infatti sul risultato di uno a uno e nel momento di maggiore pressione dei giallorossi, nei venti minuti prima della fine del primo tempo, anche il palo ha fermato il tiro di Cataldi dal limite che poteva valere il pareggio. Se ci mettiamo che ad inizio della ripresa è arrivato subito il raddoppio della viola, con Babacar in dubbia posizione di fuorigioco che neanche la VAR ha chiarito, e il 3-0 su un calcio di rigore su fallo di Brignoli in uscita che certamente aveva preso prima il pallone il quadro è bello che fatto. 9 partite 9 sconfitte che valgono anche un record per il Benevento, questa volta negativo: infatti con questa sconfitta i giallorossi iscrivono il loro nome nella storia dei campionati di serie A, superando il Venezia che negli anni 50, nei tornei a 20 squadre, era riuscito ad inanellare “solo” 8 sconfitte di fila. Da questo pomeriggio il Benevento ne detiene il record che sicuramente tutti avrebbero voluto evitare. Detto della gara, dove realmente c’è poco da dire, visto che anche oggi è sembrato netto il divario tecnico tra i giallorossi e l’avversario di turno, le attenzioni al termine della partita si spostano verso quello che la società e il presidente Vigorito deciderà di fare. La situazione è veramente difficile perché scegliere di riconfermare Baroni significa confermare che le colpe non sono della guida tecnica ma dei calciatori, ma contestualmente che la squadra non è all’altezza. Ma a questo punto la domande sorgono spontanee: chi ha scelto di smantellare la squadra dello scorso anno? Chi ha scelto questi calciatori? Chi poi li ha avallati? Cosa hanno fatto “credere” al termine della campagna acquisti al presidente Vigorito che andava dichiarando di essere sicuro di aver costruito una squadra di tutto rispetto e che ci si rifaceva a modelli di riferimento come quelli di Chievo o Sassuolo? Per adesso questi interrogativi rimangono senza alcuna risposta. E le risposte badate bene servirebbero non per puntare il dito verso qualcuno, ma solo per rimboccarsi le maniche, e chiedere anche al pubblico, correttissimo anche oggi, di compattarsi ancora una volta e stringersi intorno alla società ed in particolare al Presidente che è riuscito nell’impresa di arrivare nel grande calcio, che purtroppo per colpa di qualcuno stiamo perdendo in maniera disonorevole. Si perché il problema è proprio questo. Tutti ad inizio di questo campionato avevamo messo in preventivo la possibilità di retrocedere, ma quello che fa più male e che non lo stiamo facendo in maniera dignitosa.  E questo non lo meritano ne il presidente Vigorito ne la gente di Benevento.

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