Articolo di Arturo Ciullo

Tonfo.

La Strega incassa un sonoro poker all’Ezio Scida di Crotone, al termine di una prestazione palesemente al di sotto di quelle offerte nelle gare precedenti, e a cui la squadra ci aveva abituati.

Al di là di un lento e prevedibile possesso palla per la quasi totalità della gara, i giallorossi hanno di fatto spianato la strada del successo al Crotone, offrendo una prova scialba e senza nerbo. Dall’altro lato, invece,  un Crotone attendista e sornione, nondimeno cinico al punto di esser riuscito nell’incredibile impresa di segnare quattro reti con soli tre tiri indirizzati verso la porta di Montipò.

Eppure la gara era stata caricata a dovere dal tecnico, vuoi per esigenze di classifica, vuoi perché la “piazza”, memore di vecchi torti subìti, chiedeva a gran voce una prestazione di “carattere “.

Ed invece ci troviamo, qui, a commentare una decisa inversione di tendenza.

Per la gara il tecnico sannita aveva confermato la stessa linea difensiva (Improta-Glik-Tuia-Barba) già schierata contro l’ Atalanta,  in mediana il trio “adattato” Dabo- Hetemaj-Ionita e nel reparto avanzato Insigne e Sau alle spalle di Lapadula.

Partenza ad handicap per i Sanniti i quali, complice un’incredibile autorete di Glik, incassano già al 4° minuto la rete del vantaggio pitagorico. Alla mezz’ora, il Crotone raddoppia grazie ad una bruciante ripartenza in cui approfitta della pessima disposizione in campo, in quel momento, della squadra sannita, culminata con la seconda “topica” di giornata di Glik, autore dell’involontario assist a Simi.

Dalla sua, la Strega può rammaricarsi per non aver saputo concretizzare le tre nitide occasioni da gol occorsegli nel corso della prima frazione di gioco, la prima capitata sul piede di Sau autore di un tiro “murato” dal difensore Djidji, che molto probabilmente sarebbe terminato in rete, la seconda per un grande intervento di Cordaz che ha sbarrato la strada ad un “incerto” Insigne lanciato a rete da Lapadula, e la terza, ancor più clamorosa, sempre ad opera di uno straordinario Cordaz, autore di una parata stratosferica su una rovesciata a mezza altezza di Hetemaj destinata ad insaccarsi all’incrocio dei pali.

Dopo l’intervallo, era lecito attendersi la “scossa“.  Ed invece la stessa non s’è verificata. Anche perché Inzaghi,  inspiegabilmente, non ha apportato già ad inizio ripresa le opportune modifiche (di uomini e…tattiche), la qual cosa mi lascia non pochi dubbi e perplessità sull’operato del tecnico sannita.

Nella ripresa la Strega subisce altre due reti che appesantiscono lo score, parzialmente mitigato dal gol della bandiera segnato da Iago Falque.

Gara che ha palesato tante lacune, vero, ma che è altrettanto verso che bisogna dimenticare e riscattare in fretta.

Ecco il mio personale giudizio sui partecipanti:

Montipò (voto 5): poco determinato. Conferma le incertezze dell’ultimo periodo, cioè scarsa padronanza dell’area piccola, uscite difettose e ripartenze problematiche. Limiti, tutti, da superare al più presto. Non compie alcun intervento pur subendo 4 reti.

Improta (voto 5): ci mette il cuore e tutte le energie a disposizione. Soffre le ripartenze e la fase difensiva della  la squadra che non ha funzionato a dovere.

Glik (voto 4): gara incolore, frutto sia di una condizione fisica apparsa decisamente al di sotto degli standard, sia dello scarso filtro protettivo della linea mediana orfana dell’ uomo-cardine Schiattarella. Sempre in affanno, ha la piena responsabilità su prime due reti avversarie.

Tuia (voto 5): totale anonimato.

Barba (voto 5): troppo lezioso e confusionario; non gestisce nel modo giusto i tempi di inserimento.

Hetemaj (voto 6-): dà, come sempre, il suo contributo. Stante l’assenza del play-maker, si assume, a volte eccedendo, anche responsabilità in fase di inizio azione. Avrebbe meritato il gol, se non si fosse frapposto un superlativo Cordaz a negargliene la gioia

Ionita (voto 5): da un giocatore esperto come lui ci si attende una maggiore iniziativa. Gioca, invece, al “piccolo trotto”

Dabo (voto 4,5): confermo i dubbi che ho sul suo conto. Non incide in fase di interdizione, né in quella di costruzione. Il suo acquisto avrebbe dovuto garantire quel valore aggiunto che, ad oggi, non sono ancora riuscito a percepire.

Insigne (voto 4,5): dopo un paio di gare positive, torna ad offrire una prestazione scialba. Ha dalla sua la responsabilità di non aver opposto resistenza sul cross che ha determinato il vantaggio dei rossoblu nonché sulla la ripartenza in occasione della seconda rete. Clamoroso il suo errore a tu per tu con Cordaz, quando si divora la rete che avrebbe potuto dare una svolta alla gara quando si era sul punteggio di 2-0. Sostituito anzitempo per una leggera distorsione.

Sau (voto 4,5): fuori partita e poco incisivo. Gira sul fronte d’attacco senza mai riuscire a trovare i tempi di gioco, peraltro al cospetto di una difesa avversaria a dir poco approssimativa.

Lapadula (voto 5): ci mette il cuore, e nulla più. Offre ad Insigne una preziosa palla gol. Non è mai al posto giusto, e questo lo condiziona nel cercare la via della rete.

Subentrati:

Caprari (voto 4,5): il suo ingresso in campo non imprime l’attesa svolta. Nessuna giocata o spunto degni di nota per un giocatore tecnico come lui. Prova opaca.

Tello (voto 4,5): buttato nella mischia, non riesce a trovare la posizione, né tantomeno si rende protagonista di iniziative degne di nota.

Di Serio  (s.v.): niente di interessante da segnalare .

Iago Falque (voto 6): torna in campo dopo un lungo stop e segna il gol sannita. A mio avviso, andava inserito già dal primo minuto della ripresa, non foss’altro per dare una scossa. Mi auguro che non abbia più problemi fisici in futuro. Quando sta bene, fa davvero la differenza, ed è il motivo per cui è stato acquistato.

Caldirola (voto 6): ritrova il campo dopo il brutto infortunio. Tonico e determinato. Rientro fondamentale per il reparto difensivo, dove qualche elemento ha anche necessità di tirare il fiato.

Inzaghi (voto 4): come le reti subite, a fotografare una gara che ha deluso le aspettative sotto tutti i punti di vista. Non vorrei che la mia sembrasse una critica dettata dalla delusione per la sconfitta, ma si tratta della seconda partita persa sonoramente con una diretta concorrente promossa dalla B e con uno score di 7 reti subite. Come dicevo, non ha saputo dare alla squadra la scossa nell’intervallo, né ha proceduto alle opportune sostituzioni già ad inizio ripresa. Conoscendolo, avrà mal digerito la sconfitta e saprà correre subito ai ripari.

L’occasione per farlo è dietro l’angolo. Venerdì sera, al Vigorito, arriva il Torino, nell’anticipo dell’ultima giornata del girone d’andata. I granata hanno appena cambiato la guida tecnica e di certo verranno nel Sannio a vender cara la pelle. E’ l’ennesimo scontro-salvezza, dal quale bisogna assolutamente uscire indenni per muovere una classifica che è già, invero, molto importante in ottica permanenza in massima serie. Anche perché, nelle prossime settimane, ci attende un ciclo di partite “infernali”.

Saremo, forse, incontentabili, ma ci stiamo provando gusto. La squadra ha dimostrato che, a parte qualche incidente di percorso, è senz’altro in grado di disputare gare attente e decisamente migliori di quella offerta contro il Crotone.

Forza Strega 91!

Sezione: LE PAGELLE / Data: Mar 19 gennaio 2021 alle 14:23
Autore: Andrea Bardi
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