Articolo di Daniele Piro

Al termine di una partita come quella andata in scena domenica al Vigorito, resta l'amletico dubbio se sia un punto guadagnato (soprattutto sulle ultime) o due punti persi. Ancora una volta, almeno nello stato umorale di chi scrive, l'amaro in bocca è più forte della soddisfazione di aver tenuto testa ad una squadra più quadrata e tosta della nostra, pertanto propendo per i due persi. Due punti persi soprattutto se si conteggia il computo delle occasioni create: potevamo chiuderla con Lapadula due volte e dopo essere stati riagguantati Sau ha fatto prevalere il suo istinto da attaccante con una botta di poco alta, piuttosto che chiudere il triangolo con Schiattarella solo davanti ad Audero. Che ci sarebbe stato da soffrire in questo girone di ritorno lo si sapeva da tempo e le conferme sono arrivate da questa Domenica, nella quale scivoliamo un po' più in basso in classifica, ma guadagniamo comunque un punticino sulle ultime. Fondamentale sarà la partita in terra emiliana la settimana prossima. Partita alla quale ci presentiamo senza i due polmoni onnipresenti in ogni zona del campo, ovvero Improta e Ionita, appiedati da due gialli sui quali ci sarebbe da parlare per un pezzo. Soprattutto quello su Ionita è apparso letteralmente inventato, visto che il moldavo salta con le mani quasi attaccate al corpo, colpendo l'avversario con la spalla. Obiettivo primario: non perdere! Su uomini e moduli da schierare non entro nella testa del mister; le scelte sono comunque molteplici, spero solo che siano quelle giuste, perché soprattutto sui cambi nel finale forse ieri non è stato proprio lucidissimo, prestando il fianco al pressing ed agli attacchi doriani che ci hanno fatto male. A Bologna potrebbe esordire Gaich che si è appropriato della maglia numero 7 che sappiamo quanto sta a cuore al popolo sannita per il valore, la semplicità e l'umiltà di chi l'ha indossata da capitano (a proposito...auguri per dopodomani Carmè), c'è un Viola in ripresa, speriamo ci sia Hetemaj pronto a battagliare come suo solito.

Bisogna segnare, tornare ad essere cinici ed a sfruttare le (non molte) occasioni che si presentano. Ranieri è stato il solito signore ieri in conferenza stampa, tessendo le lodi ad un Benevento che ha fatto la partita, che gioca a calcio e che ha messo in seria difficoltà la sua squadra. Tutto bello ed apprezzabile mister, ma come si dice dalle parti del fiume Sabato... "s'edda abbià a menà i pallun 'nda porta".

Nella ripresa, purtroppo, abbiamo buttato all'aria una partita per la solita imprecisione nel non mettere a frutto le ripartenze o le azioni ben costruite. Vedere il Benevento ultimamente mi sembra un po' vedere la mia squadra amatoriale dove ancora mi diverto a tirare qualche ciabattata; per segnare dobbiamo essere in grado di fare delle azioni spettacolari, eludendo il fiato sul collo dell'avversario, inventandoci la giocata super o il tiro della Domenica. Di contro, paghiamo a caro prezzo la distrazione difensiva quasi facendoci gol da soli, vanificando quanto di bello fatto in precedenza. La partita fra il Benevento e la Samp è stata proprio così. Primo tempo macchinoso, senza grandi sussulti, eppure il golletto alla Samp lo avevamo letteralmente regalato, sempre per la solita uscita sbagliata palla al piede. Fortuna che Torregrossa era in fuorigioco. Poco dopo un errore di comunicazione fra Tuia (solissimo) e Montipò, ha fatto spazzare male una palla dal centrale sannita, con Montipò uscito a valanga nell'area piccola, ritrovandosi, fra batti e ribatti, il pallone fra le mani.

Possibile che ogni volta i gol o i pericoli dobbiamo crearceli da soli? Questo gruppo è forte! E' forte se funziona la testa e soprattutto se tutti sono all'altezza. Questo mi sa che al momento è il vero problema qualitativo di questa squadra. Sono tutti all'altezza o sono scommesse che non stanno rendendo come si sperava? Ovviamente la mia è solo una riflessione da tifoso, non è assolutamente un puntare il dito; mi baso su ciò che vedo nei 90 minuti e basta; non vivo l'ambiente, nemmeno lo spogliatoio, non vedo gli allenamenti e quindi tutte le mie supposizioni possono essere fondate sul nulla cosmico, però i fatti, ad oggi, dicono che a Foulon viene preferito Barba, che Moncini è scomparso ed è stato preso uno che dovrebbe avere le sue stesse caratteristiche (Gaich che è una scommessa anche lui), che Dabo è finito (suppongo per demeriti suoi) nel dimenticatoio, che Falque doveva essere pronto da novembre e sarebbe stato il nostro grande acquisto (cit. Foggia), mentre oggi, mese di febbraio, ha forse mezz'ora/un tempo (cit. Inzaghi), ma nelle ultime due è rimasto in panca. Certo manca Letizia, sono mancati Viola e Caldirola per infortuni, Schiattarella per Covid. Per questo ribadisco il mio convincimento che a pieno regime la squadra c'è e ci sarebbe anche posto per dei cambi di qualità a patto di avere tutti gli attori "sul pezzo".

Speriamo di non sperperare il tesoretto di vantaggio che oggi è ancora abbastanza confortante. Bisogna però cambiare passo, perché 2 punti in 5 partite sono da media retrocessione. Il calendario non aiuta, ma si deve provare a fare l'impresa (quella che sempre lungo le rive del Calore si chiama "scuoppo") anche con le grandi, perché la giornata storta con le cosiddette "piccole" (leggasi Spezia e Crotone) purtroppo l'abbiamo già avuta e guai dovessero capitarne di ulteriori. Si cresce affrontando anche le grandi squadre con la consapevolezza di poter strappare punti. A noi ci manca appunto "lo scuoppo"!.. Ci sono riusciti lo Spezia a Napoli, l'Udinese a Roma con la Lazio, la Fiorentina a Torino con la Juve. Testa bassa e pedalare, con la convinzione che tutti si sentano parte integrante di quell'impresa da compiere che equivarrebbe al nostro scudetto.

PS: Pippo... ma fattell n u quart d'ora ndu camp'...se jocan ancora Quagliarella, LLorente, Mandzukic, Ibra, secondo me putiss ancor fà bella figura!

Sezione: A Mente Fredda di D.Piro / Data: Mar 09 febbraio 2021 alle 07:10
Autore: Andrea Bardi
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