Articolo di Daniele Piro

Benevento - Cittadella 4-1. A leggere il freddo quanto roboante risultato sembrerebbe l'esito di una partita senza storia. Eppure la Strega ha fatto di tutto per tentare di complicarsela, nonostante l'essere partita in discesa grazie al millimetrico colpo di Acampora dopo appena 4 minuti. I veneti col passare dei minuti hanno preso in mano il pallino del gioco e del campo ed approfittando di una difesa un po' ballerina, di un Letizia apparso a tratti fin troppo nervoso (come mai?), di un centrocampo che non riusciva ad arginare le discese dei centrali molto manovrieri ,sono dapprima pervenuti al pareggio con una bella serpentina di Okwonkwo (cognome impronunciabile che sa tanto di codice fiscale), liberatosi con troppa facilità di Calò e poi hanno trovato in Paleari un baluardo fortunatamente reattivo e pronto ad chiudere ogni varco. In sincerità, se alla fine del primo tempo mi avessero prospettato quello che poi si è rivelato il risultato finale del match, ci avrei creduto poco. Ed invece è accaduto che nella ripresa dopo un' azione iniziale ospite nella quale ancora una volta Paleari ha dato mostra delle sue qualità, i cambi attuati da mister Caserta sono risultati determinanti. Il folletto a cui manca solo il mantello per calarsi nei panni di Batman, entra ed in 20 minuti ne mette dentro tre, in un mix di guizzi, rapidità ed opportunismo e con la complicità di Moncini finalmente in palla, pronto a fare prima da blocco umano degno di un pivot di basket e da assist man poi, risultando determinante in 2 dei tre gol dell'italo peruviano. Viviani dà la scossa ad un centrocampo più assestato e più fluido e la difesa regge meglio botta potendo contare su un centrocampo meno ballerino e più ordinato. Spiace aver visto ancora una volta Calò un pò ai margini del gioco; il ragazzo si vede che "u tten' ", come si usa dire dalle parti della Dormiente, ma al momento appare ancora lontano dall' essere il padrone di casa della mediana con in tascoccia le chiavi del centrocampo giallorosso. Tempo, pazienza e perseveranza possono solo giocare a suo favore vista ancora la relativa giovane età. Intanto si sale a Como con tre punti in più in carniere e con la convinzione che se tutti iniziano a girare a mille e ci sarà l'umiltà di calarsi nella realtà della categoria cadetta, di soddisfazioni ne arriveranno ancora tante, forse pure di più del minimo sindacale di 14 vittorie come qualcuno di mia conoscenza ripete da tempo. Intanto si spera che nella splendida location di Renzo e Lucia, i nostri facciano (come nel famoso romanzo Manzoniano) la parte dei... "bravi" pronti ad intimare agli avversari che "questa vittoria - per loro - non s'adda fare".

Sezione: A Mente Fredda di D.Piro / Data: Mer 22 settembre 2021 alle 16:23
Autore: Andrea Bardi
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