Articolo di Daniele Piro

Eh si, dopo Benevento - Perugia di ieri molto soporifero e quasi da sbadigli, siccome " A CAPA MIA NUN E' BBON' " come recitava a Zelig Tonino Cardamone, alias Paolo Caiazzo, ho cominciato i miei "mumble mumble" tardo Domenicali.
Un punto che smuove la classifica ha detto mister Caserta ed è verissimo, proprio come "due Gusti is meglio che one" sempre per rifarci ad alcune frasi celebri televisive. Il problema è che quando il punto arriva al termine di una prestazione incolore, scialba e senza mordente qualche nodo viene al pettine. Attenzione, chi vi scrive fa semplicemente un'analisi della singola partita, senza fare di tutta un erba un fascio.
L'analisi di ieri a mio modesto parere, parla di una involuzione di gioco e di idee rispetto alle ultime prestazioni nelle quali, pur con qualche difficoltà, avevamo fatto o bottino pieno (Cittadella) o una super prestazione (Como). Caserta aveva detto in settimana che bisognava migliorare l'approccio iniziale al match ed il tiro strozzato di Elia di poco fuori dopo 3 minuti sembrava il preludio ad una serata diversa. Invece è stato l'unico tiro pericoloso insieme al fuorigioco che ha ricacciato in gola l'urlo del gol. A fine partita il tabellino recitava 15 tiri in porta di cui 3 nello specchio; gli altri 12 tiri sono stati dei drop verso....Casale Maccabei. Una partita che,
al contrario di quella col Lecce nella quale si poteva perdere ma anche vincere con Improta sul filo di lana, si è pareggiata ma che si poteva benissimo perdere se San Paleari non avesse messo la manona a 5 minuti dalla fine su un tiro a botta sicura e se un minuto dopo Matos non avesse indirizzato fuori da 30 cm un colpo di testa. Fra il terzo minuto del primo tempo e l'85esimo ci sono stati 82 minuti di noia con un Perugia bravo a metterla sul piano fisico, a coprire e stoppare il nostro play a centrocampo apparso ancora una volta sotto tono ed incapace di fare gioco ogni qualvolta gli viene appioppato un uomo addosso. Un centrocampo leggerino dove il solo Ionita si fa il cosiddetto "mazzo" (scusate il francesismo) di coprire ogni falla ed Acampora non è Hetemaj, anzi spesso compensa con i cartellini gialli le difficoltà della mediana. Non è un caso se su sei utilizzi ha beccato già 5 gialli che gli faranno saltare la sfida del torrone fra 15 giorni. In questi 82 minuti per ovviare ad un centrocampo statico si è provata fin troppo la soluzione dei lanci lunghi che è sembrata la classica costruzione della cattedrale nel deserto. Probabilmente il lancio lungo dalle retrovie va bene se davanti hai una punta "grossa" che fa reparto tenendo il pallone e facendo salire la squadra; se li davanti ci sono tre che hanno bisogno dello scaletto per prendere una palla aerea direi che qualche difficoltà viene fuori. Per il secondo
anno di fila si è rinunciato al perticone fisicato da area di rigore, quando ormai tutte le squadre ne fanno uso, noi abbiamo in squadra dei piccoletti brevilinei che però necessitano di un altro tipo di gioco fatto di fraseggi, scambi rapidi e verticalizzazioni soprattutto centrali piuttosto che di lanci lunghi o cross dal fondo. Quando il
centrocampo non riesce a fare questo filtro, a velocizzare e/o a verticalizzare si va in evidente difficoltà di costruzione della manovra. Foulon, autore fino ad og gi di superbe prestazioni, ieri era completamente spaesato, Lapadula poco servito, e tolti Ionita e Vogliacco (sempre più gradita sorpresa), tutti gli altri si sono
dimostrati ben al di sotto della sufficienza, con un cero da accendere a Paleari per il paratone già menzionato nel finale.
Insomma una vera involuzione che per ora rallenta o stoppa quel percorso di crescita che si stava portando avanti. Una giornata storta può sempre capitare ed il punto ci lascia lassù nel "limbo play off", ma sicuramente è un punto con molte ombre e poche luci. Si nota la difficoltà nel dover impostare il gioco e fare la partita, al
contrario delle trasferte in cui fino ad oggi si è raccolto meno di quanto seminato probabilmente perché non si è "costretti" a fare la gara ma si gioca più su attese e ripartenze.iPrendiamoci questa sosta che mai come adesso serve per mettere un po' di ordine in casa giallorossa.

Alla ripartenza ci attende la sfida con la città delle "tre T" le cui quotazioni sono in netta risalita. Il derby del torrone non può e non deve assolutamente essere perso forse altro per poter continuare a dire che almeno in campo dolciario...ciarripigliamm' tutt' chell' che è u nuost !! (cit Jenny Savastano in Gomorra)

Sezione: A Mente Fredda di D.Piro / Data: Lun 04 ottobre 2021 alle 22:28
Autore: Andrea Bardi
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