L’enorme vantaggio accumulato nel girone di andata e i tanti record conquistati non devono assolutamente distrarre il Benevento da quello che è l’obiettivo: il Pisa, domenica alla ripresa del campionato, quello più immediato; la vittoria del campionato, quello finale. Il ritorno in campo dopo un periodo di sosta non è mai facile. Pippo Inzaghi lo sa bene ma ha già pronta la soluzione per prevenire il problema: “Come evitare che i giocatori si facciano distrarre dai 15 punti di vantaggio? Con questi. Li stampo e li appendo negli spogliatoi, uno per volta. Dobbiamo batterne quanti più è possibile”.  “Questi” non è altro che un file denominato “Record” che Super Pippo ha salvato sul suo cellulare e che, evidentemente, contiene tutti i primati della storia della serie B.

Risultati che, però, non arrivano per caso ma sono il frutto di un progetto che ha al vertice una struttura societaria importante: “Questa è una gran bella società, di categoria superiore. – continua il tecnico giallorosso nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera - Organizzata, seria, con un presidente eccezionale: Vigorito è una specie di papà. E con calciatori forti, ovviamente, perché senza quelli non vai da nessuna parte. Quanto conta l’allenatore? Il migliore, dico sempre, è colui che fa meno danni. A volte noi tecnici pensiamo di avere inventato il calcio, invece dobbiamo solo mettere i giocatori nelle condizioni di esprimersi al massimo. Io cerco di riuscirci, con il mio staff: gente seria, preparata, appassionata come me".

Proprio la passione è il filo che unisce da sempre Pippo Inzaghi e il calcio. Una passione per il campo e per quel rettangolo verde che va al di là delle categorie e che gli ha impedito di fare altro dopo aver appeso gli scarpini al chiodo: “Ho sempre rifiutato di fare l’opinionista in tv per due motivi: il primo è che non potrei criticare uno che svolge il mio lavoro, perché sono consapevole di quanto sia difficile. Se sei in tv hai sempre ragione e a me non va di passare per quello che sa tutto. Il secondo è per l’amore folle che ho per questo mestiere. Mi piace tutto, adoro anche i sacrifici, se si possono chiamare così quelli che toccano a noi. E per me la categoria non conta: la A è uguale alla C, chiedo solo di fare ciò che amo. Sono stato felice a Venezia, anche a Bologna nonostante le difficoltà. E lo sono a Benevento".

Un Inzaghi che al Benevento e a Benevento non si sente di passaggio, anzi: “Il mio futuro lo vedo solo a Benevento. Nel 2017 il ds Foggia mi ha chiamato, avevo molte proposte, ho scelto Bologna. E mi ha cercato pure sei mesi fa, benché le cose per me si fossero messe peggio. Qui mi hanno dimostrato stima quando mi volevano tutti, ma anche quando non mi voleva nessuno. E questo non lo dimenticherò”.

Sezione: In primo piano / Data: Mar 14 gennaio 2020 alle 13:39
Autore: Gerardo De Ioanni
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