Salvatore Bertuccelli a Tutto Benevento. Ricordi, stretta attualità e un gol importante, che ha portato  all’ex punta del Benevento qualche problema di troppo. Una bella chiacchierata con l’indimenticato bomber. 

Bomber Bertuccelli, con grande piacere andiamo a rivivere quel lontano 13 giugno '99: data indimenticabile che ci riporta alla mente quella finale play off che permise alla Strega di andare in C1 dopo 12 anni. Affrontavate il Messina allo stadio Via del Mare di Lecce. In quell’occasione realizzasti il gol del pareggio per poi vincere con un gol di Compagno a sei minuti dalla fine dei tempi supplementari.

 “Sono ricordi bellissimi. Anche recentemente sono venuto a Benevento e mi fa molto piacere che nei miei confronti ci sia sempre un bel ricordo. Contro il Messina non ti nascondo che quel gol mi portò alcuni problemi. E’ una cosa che nel calcio non dovrebbe succedere. Comunque, io sono un professionista e in quel momento giocavo per i colori del Benevento. Non sono mai riuscito a capire il motivo di tanto accanimento nei miei riguardi. Tra l’altro, pur abitando a pochi metri dallo stadio di Messina, non sono neanche mai stato un ex calciatore”. 

Ti sei semplicemente comportato da professionista. 

“Infatti. Contro il Messina, poi, avevo giocato anche altre volte. Ognuno fa il proprio lavoro. Ti sono sincero, ho anche dovuto girare in incognito con occhiali e cappello, ma fa parte del passato. Fortunatamente non tutte le persone sono uguali”.

Ci racconti un aneddoto legato a quel gruppo che aveva mister Dellisanti come condottiero?

“Eravamo un grande gruppo. Dellisanti ci gestiva molto facilmente. Mi fa piacere ricordare un aneddoto che non ho detto la volta scorsa che sono venuto a Benevento. In quel periodo non  era facile avere a disposizione una palestra allo stadio. Il nostro preparatore atletico, Armando Fucci, disse al presidente Pedicini che ne aveva bisogno di una. Il presidente rispose che non c’erano problemi, ma non pensava che Fucci si riferisse ad una palestra da allestire al campo. Nel giro di pochi giorni riuscimmo ad averla. E' soltanto uno dei tanti aneddoti”.

Quanto è diverso e in cosa è cambiato il calcio attuale rispetto ai vostri tempi. Probabilmente c'era più spazio per la fantasia, che oggi è ingabbiata dal tatticismo esasperato. Non so se condividi questa osservazione.

“Sono d’accordo. E’ qualcosa che succede da diversi anni. Il talento e la tecnica restano un po’ ingabbiati dal tatticismo. Tutto, però, è legato ad un fatto economico. Per quanto mi riguarda, il mister mi lasciava libero di potermi muovere”. 

Sembra diventato un mantra questa costruzione dal basso. Si parte dal portiere, costretto a dover usare i piedi meglio delle mani. Qual è la tua idea?

“E’ vero. Diciamo che è una moda uscita fuori negli ultimi anni. Quando è troppo esasperata non va più bene. In alcuni casi si vedono anche errori importanti ed evitabili”.

Il calcio, però, non è una moda. Bisogna spazzare il pallone quando è necessario, senza preoccuparsi di aspetti estetici. Si parte da concetti di base che sono semplici, ma  spesso si tende a complicarli.

“Sì. Sono d’accordo. C’è anche il momento dove bisogna spazzare via il pallone senza troppi fronzoli, come facevamo ogni tanto anche noi”. 

Un po' di logica delusione per il campionato del Benevento che si è appena concluso, le dimissioni del presidente Vigorito, poi rientrate, e adesso si riparte da Caserta. Il tuo pensiero su quanto accaduto?

“Il presidente ha fatto tanto per questa squadra e credo che abbia voluto sollecitare un po’ alcune situazioni legate alle istituzioni. Contestare una persona come lui è assurdo. Ripartire da Caserta è giusto perchè bisogna considerare alcune vicissitudini che si sono verificate nel corso del campionato. Cambiare non è sempre la soluzione migliore. Fabio conosce già l’ambiente e ha una base che gli consente di poter lavorare tranquillamente. Sono convinto che la squadra avrà un ruolo da protagonista, nonostante la concorrenza di altri club”. 

Che tipo di mercato ti aspetti, soprattutto in attacco, considerate alcune partenze come quella annunciata dall’agente di Moncini e, molto probabilmente, anche di Lapadula. 

“Non sapevo di alcune notizie legate a Moncini, che mi stai confermando. L’attacco è importante e servirà un mix tra calciatori esperti e giovani in grado di dare un po’ di vivacità. La partenza di Lapadula bisognerà rimpiazzarla con un elemento di valore, ma la dirigenza non ha bisogno di alcun suggerimento. Quest’anno spero di venire a vedere qualche partita".

Quest’anno è stata adottata una politica di prezzi popolarissimi. Un gesto importantissimo che, almeno nelle previsioni, dovrebbe produrre tanti abbonati.

“Mi fa molto piacere. Il pubblico ha sempre avuto un ruolo importante. Ne approfitto per salutare i tifosi del Benevento. Li porto sempre nel cuore”. 

Sezione: In primo piano / Data: Gio 16 giugno 2022 alle 14:02
Autore: Claudio Donato
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