Articolo di Daniele Piro

“Ogni tanto si incontra qualcuno che usa parole rotonde e luminose. Dice buongiorno e buonasera e si sente il profumo pulito del pane e nessuna menzogna."

Cito questa frase di Fabrizio Caramagna per tornare indietro alle 17.15 circa di domenica quando ai microfoni di Sky il Presidente Vigorito ha tuonato usando davvero parole rotonde e luminose senza alcuna menzogna. Attacco diretto, mirato senza mezze misure. Non so se quei cinque minuti ai quali l'Italia intera ha assistito avranno la forza di cambiare la storia del calcio; probabilmente non ci riusciranno, visto che già ieri sera nelle trasmissioni sportive andate in onda si sosteneva, tranne alcune eccezioni, la tesi troppo "lamentosa" della Società e si sorvolava su un contatto definito dai più dubbio.

Le parole del patron sannita hanno avuto però l'effetto di scoperchiare un vaso di omertà, di silenzio e di malafede che vige da sempre nel mondo pallonaro. L'uomo navigato, che ha fatto del suo modo
di essere uno stile di vita e di pensiero, che esplode a 70 anni suonati in diretta tv nazionale, DENUNCIANDO con nomi e cognomi i responsabili di uno scempio calcistico ed urla VERGOGNA contro un sistema corrotto nel quale chi rompe le scatole viene penalizzato, merita solo applausi perchè, mi si passi la "licenza poetica", sotto
ha due palle così. Fa specie che il suo sfogo, subito diventato virale sui social, sia stato oggetto da parte di tifosi di altre squadre, di prese in giro. Peccato che questi soggetti che hanno commentato con acredine e malignità l'accaduto, siano tifosi di altre squadre medio-piccole che saranno nel tempo trattate alla stessa maniera con ingiustizie dalla lobby e dal sistema che non vede di buon occhio intrusioni nel loro mondo fintamente dorato.

"Siamo diventati la nona squadra per interesse calcistico ed evidentemente cominciavamo a dare fastidio", è stato uno degli accalorati passaggi del patron giallorosso. Ma più del dato statistico sull'interesse, finalmente l'aver denunciato - ribadito e sottolineato dallo stesso Vigorito che trattavasi di una denuncia e non di uno sfogo - fatti ed atti che da sempre vengono tenuti sottobanco in un mondo dove tutti sanno ma tutti tacciono, non lascerà dormire sogni tranquilli a chi muove le fila di questo immenso teatrino. Probabilmente seguiranno querele e squalifiche; probabilmente noi saremo destinati all'oblio, ma francamente stamattina mi sento molto più sereno che sconfitto, orgoglioso di avere una persona che sta difendendo con le unghie e con i denti qualcosa che è di fatto una sua creatura. Molti hanno detto che è meglio tornare in B che è il campionato che più ci compete, ma a questo punto posso affermare che la categoria conta poco. Tornare in B
può essere l'inizio di un lento declino o la linea di galleggiamento senza infamia e senza lode sulla quale barcamenarsi perché, parliamoci chiaro, a cosa potrebbe servire riallestire una super squadra, a cosa potrebbe servire riprogrammare la scalata alla A, se poi la A è questa con il pesce piccolo che finirà per essere sempre inghiottito dal pesce grande?

In una giornata che definirei "storica" per questo attacco diretto al sistema, il commento alla partita passa in totale secondo piano.

Ancora una volta becchiamo gol al primo minuto e questo deve far riflettere. Non deve assolutamente passare il messaggio della retrocessione per furti di Palazzo. Questa squadra è stata allestita con troppe variabili impazzite e troppe scommesse che non hanno dato i frutti sperati. Dopo il girone di andata in cui l'euforia, la superficialità degli altri nell'approcciare le partite memori forse del Benevento 1.0 delle 14 sconfitte consecutive, si è pagato dazio per via di scelte societarie quantomeno incomprensibili.

Una vittoria estemporanea e fortunosa per quanto storica, in tutto il girone di
ritorno, con tanti match-point sprecati soprattutto fra le mura amiche ci hanno aperto e porte alla serie cadetta al di là dei tanti torti subiti. Il rammarico è tanto e forse anche la consapevolezza che stia finendo un ciclo quindicinale, ma oggi non voglio parlare di futuro.

Il presente è fatto di coraggio e di tale coraggio dovremmo averne tutti un pizzico in più per sostenere e supportare un uomo che è stato lasciato solo da tutti. A cominciare dalla politica locale che oggi tenta di farsi bella promuovendo post ed interrogazioni parlamentari che ci renderanno solo più ridicoli. Peccato che gli
stessi politici locali non siano stati nemmeno capaci di dare in concessione uno stadio che sarebbe stato sfruttato sicuramente per accrescere l'offerta di un territorio economicamente malato da tempo.
A voi questo coraggio vi è mancato. Noi tifosi restiamo gli unici coraggiosi perché conserveremo la voglia di piangere o ridere dietro ad una pallone che rotola, coraggiosi anche nell'ammettere che ormai
il calcio non è più della gente ma del vergognoso Mazzoleni di turno.

Sezione: A Mente Fredda di D.Piro / Data: Mar 11 maggio 2021 alle 07:57
Autore: Andrea Bardi
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