Articolo di Daniele Piro

Ragazzi, ma voi davvero pensavate di fare punti con il Real Madrid travestito da Fiorentina? Mica è contro queste squadre che dobbiamo fare i punti per salvarci? Mica penserete che ne faremo contro la Juve dopo una settimana di ritiro? Qualcuno poi mi spiegherà il senso di mandare dei giocatori in ritiro una settimana prima di un incontro che già normalmente sarebbe stato proibitivo, ma adesso diventa peggio di un Everest da scalare partendo dalla fossa delle Marianne, (facendo quindi 19000 km e non 8848), e soprattutto con la sosta che incombe per le nazionali.

Alla ripresa poi mica vorreste fare punti col Parma che ha appena vinto con la Roma? O col Sassuolo? Ormai al Vigorito le partite di campionato sono diventate degli allenamenti alla stregua della partitella del giovedì, peccato che gli sparring partners di chi viene a fare bella figura siamo noi.

Una squadra irriconoscibile della quale Pippo Inzaghi sembra aver perso ogni controllo. Vi confesso che per il sottoscritto non è semplice fare un articolo a distanza di due giorni dalla partita, dopo che è stato detto di tutto, di più e pure il contrario, ma i miei Direttori (penzat’ ch n teng ben tre con cui eggia cummatt’) vogliono così ed io faccio come Garibaldi…obbedisco!

Allora, per indorare la pillola la metto un po’ sull’ironico e sulla risata perché se continuamm’ a c chiagn nguoll stamm’ già in Serie B.

Per quelli oltre gli anta e con i capelli bianchi, ricordate l’intervista di Minà a Troisi dopo il primo scudetto del Napoli con Troisi che chiedeva: “E’ stato già detto che la vittoria per una squadra del Sud è anche una rivalsa contro lo strapotere del Nord? “ “Si, Massimo “, “E’ stato già detto che questa vittoria è il simbolo di un gruppo che ha sempre creduto, che ha combattuto fino allo stremo delle forze?” “Sì, Massimo”; “E allora avete già detto di controllare di chiudere il gas prima di uscire a festeggiare?” No , Massimo, questo no!” “Ecco allora mi raccomando chiudete il gas”.

Allo stesso modo vi chiedo la stessa cosa: “E’ stato già detto che questa squadra non ha piu un gioco? Sì. “Un'identità? Sì. “Che si sono fatte scelte discutibili col mercato di Gennaio?“ Sì. “Che ci sono state un po’ di decisioni particolari tipo la rescissione di Maggio?“ Sì. “Che all’interno dello spogliatoio qualcosa non gira al meglio viste le liti e le discussioni createsi?“ Sì.

Ecco, allora mi raccomando: prima di mettervi comodi sul divano per assistere all’allenamento domenicale spacciato per partita di campionato, chiudete il gas perché dopo potreste bollire talmente di rabbia da trasformare cucina o salotto in una Santabarbara.

Ragà, che volete che vi dica? I marinai, quando la bussola della barca si rompe e sono in mezzo al mare, si affidano alla stella polare per continuare a navigare; noi, quando la squadra perde la bussola, nun basta tutt u firmament, dobbiamo andare “oltre” e pregare Padre Pio o qualche altro Santo. Per chi da tifoso soffre al punto da trovarsi a fine match senza unghie da mangiare, posso solo dirvi che è umiliante rinunciare alla visione della partita per la troppa delusione. Col Verona ho alzato bandiera bianca dopo che Lasagna ci aveva cucinato la terza portata, ieri sera ho resistito fino alla serpentina di Caprari che poteva darci il 2-3, poi sono andato a cena dalla vicina di casa, causa anche il coprifuoco che impone il rientro alle 22.

Su una cosa però sono serio: francamente non mi piace essere additato come l’aucellone di turno visto che era già da tempo che avevo sollevato dubbi sulla tenuta e sulla qualità di una squadra che si stava spegnendo e non aveva più la brillantezza del girone di andata. Mettere in risalto degli errori gestionali, fermo restando che la mia non è la verità assoluta, o errori di composizione della rosa, di scelte di mercato con giocatori cronicamente rotti o di scommesse da plasmare arrivate dal mercato di riparazione, di scelte tecniche ultimamente cervellotiche non significa farsi belli per poter dire “lo avevo detto io“.

Si può criticare o, se non vi piace il verbo, si può mettere in discussione l’operato della Società anche per troppo amore, e vi assicuro che io rientro in pieno in questa casistica. Se dobbiamo fare i tifosi, allora facciamolo con l’indole ed il carattere del tifoso che oggi esalta tutto e tutti se le cose vanno bene e domani spara a zero se va tutto male. L’importante è non far passare tutto sotto traccia.

Fai Rumore” di Diodato vinse il Festival di Sanremo, che male c’è a fare un po’ di rumore adesso per sottolineare una situazione da “ciglio del baratro”?

Perché ieri il mister non si è visto in sala stampa? Cosa è successo? Forse le solite dichiarazioni di circostanza non sarebbero servite? “Onorati di giocare contro Ribery”, “E' bello sedersi al tavolo delle grandi” , “Nessuno pensava di avere 26 punti ad oggi...”

Foggia, ti sei accorto che per preservare il gruppo vincente della B rischiamo di ritornarci? In fondo il mercato lo hai fatto tu e spero che le tue scommesse risultino alla fine vincenti, ma al momento risultano solo scommesse ed in Serie A non so se una neopromossa può affidarsi solo a scommesse.

In Serie A, a parere di chi vi scrive, anche la coppia Viola–Schiattarella è una scommessa, sia perché sono due che basano il loro gioco di sicuro non sulla corsa, ed in Serie A si corre, sia perché per far giocare loro si stravolge un assetto tattico con uomini condannati a giocare fuori posizione.

Adesso tutti in ritiro. Personalmente li avrei portati ncopp u Mafariell a pane ed acqua e nessuno che mi venga a dire che non si può contestare o criticare perché dobbiamo ringraziare di essere arrivati dove siamo, che siamo diventati tifosi sopraffini o dal palato fine, e far partire la solita solfa del “quando eravamo in C, in D eccetera”, il ritornello nel sottolineare “che mò emma asciut tutti commentatori, opinionisti ed allenatori”, “La Serie A è na cos’, la Serie C n’ata!

In Serie C, per me che vivo a Legnano, nessuno sapeva dove fosse Benevento, oggi è un po’ diverso.

Mediaticamente è un altro mondo e se “la generazione dei 2000” oggi si è pian piano fidelizzata ai colori giallorossi, lo si deve ai risultati che sono arrivati, altrimenti saremo rimasti i soliti 3000, nel nostro ambito regionale o poco più nel semidimenticatoio.

Sinceramente, visto che abbiamo avuto la chanche di partecipare al ballo di corte, vorrei continuare a ballare, cercando negli anni di avere sempre partner migliori che mi scelgano perché mi sono fatto apprezzare piuttosto che sentire musica dind u scantinat sott casa!

Mentre vi scrivo stanno intervistando Paratici nel pre partita di Cagliari – Juve, con domande sul momento no della Juve. La risposta è stata molto franca: “Sono cresciuto in un piccolo paesino della Val Tidone, da ragazzo si criticava Mazzola, Rivera e gli altri grandi del calcio ed oggi è giusto che si critichi una grande squadra come la Juve se ha delle defaillances. “.

Mò vuò vede che io nun pozz storc u muss per una squadra che da due mesi è diventata imbarazzante?

Non ho soluzioni. Esonero? Rimpasto? Miracoli? Boh…L’unica speranza che ho al momento è quella che dopo la sosta potremo davvero tornare a giocarcela avendo tutti gli effettivi a disposizione, ma le assenze non devono essere un alibi perché tutte le squadre ne hanno avute diverse.

Ah, è stato già detto che forse però le loro rose erano qualitativamente e numericamente più da Serie A rispetto alla nostra? Purtroppo sì!

Sezione: A Mente Fredda di D.Piro / Data: Lun 15 marzo 2021 alle 06:30
Autore: Andrea Bardi
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