Articolo di Daniele Piro

Stagione ormai da considerarsi in soffitta con una retrocessione che ancora oggi tutti facciamo fatica a digerire. Nemmeno il tempo di metabolizzarla ed il calcio ci offre lo spettacolo degli Europei in itinere con partite che si giocheranno fra mezza Europa.

Tornando più alle cose di casa nostra siccome, come diceva il buon Tonino Cardamone, " A CAPA MIA NUNN'E' BBON' ", voglio divertirmi ad esprimere un paio di pensieri in libertà.

Siamo al 9 di giugno e mentre altrove qualche società già muove i primi passi nella programmazione del nuovo campionato, a Benevento un assordante silenzio è calato dalle parti dello stadio Vigorito e zone limitrofe.

Si aspetta Caserta da Reggio Calabria che passando per Perugia dovrebbe arrivare a Benevento dove troverebbe Foggia e Palermo. Raccontata così sembra più il racconto di un paio di tappe di ciclismo che il riassunto di un parto travagliato che ad oggi ancora non vede la luce, con il gestante bloccato fra cavilli contrattuali e mosse del Santopadre, non quello di stanza in Vaticano, ma di quello appostato dalle parti della città del cioccolato. Indennizzi, contropartite, tutto aggratis; la verità non è data saperla. Si è scelto un profilo giovane e vincente (per la Lega Pro) per (solo ieri lo leggevo dal web) puntare ad una risalita immediata ma senza proclami. Cosa avrà significato questo titolo giornalistico? Mah....forse Vigorito farà una conferenza stampa nella quale dirà "...vogliamo tornare in A però zitt' zitt', m'arraccumann...nun u dicit a nisciun...".

Mentre aspettiamo e scioglie a curon' con il nuovo mister, almeno 56 giocatori sono stati venduti, riacquistati, lasciati liberi di accasarsi altrove, ma forse ci ripensano, restano, firmano un prolungamento, none se ne vanno, hanno già disdetto le case, ma poi po' ess che tornano. Vedremo.

Pippinzaghi tutto attaccato, come lo chiamava simpaticamente la Gialappa, è corso da Cellino, il Parma si rifà il look con il Mascara, Cordaz si ritrova da retrocesso in Champions League, la Salernitana si ritrova in A, forse no, forse vende ad un fondo, forse Lotito prova a tenerne due, forse arriva Della Valle, forse mette a capo della Società il nonno della zia, nipote, del cugino del fratello della cognata per superare il vincolo della quarta generazione o forse con una mossa a sorpresa farà ciò che nessuno si aspetta: vendere la Lazio invece della Salernitana. Intanto volano parole grosse in Assemblea perché lui non poteva esserci anche se doveva esserci come uditore, ma è stato messo alla porta pur se invitato, ma deferito però con provvedimento sospeso.

E chi ci capisce niente più. Sky perde la Serie A e per non perdere la clientela si accaparra tutto ciò che fa sport. Fra un po' con l'estate alle porte, vedremo gli inviati commentare le gare di biglie sulle spiaggia a mare, le corse dei cani, il curling o il torneo di tre a chiama' dalla trattoria del borgo appenninico fra vecchietti paonazzi. Il calcio passa a DAZN che, siccome vuole bene agli Italiani perché ricordiamo sempre che il calcio è della gente, propone partite ad ogni ora del giorno e della notte come se gli Italiani nun tenesser' ato fa che piazzarsi davanti alla tv dal sabato pomeriggio al lunedì sera per stare dietro a dei muccusielli straviziati. Proposta fatta forse per compensare i tanti disservizi della piattaforma che, vendendo il proprio prodotto in internet, potrebbe avere qualche defaillance in caso di troppe partite in contemporanea.

Mentre a Benevento si è da poco consumato un funerale calcistico, oltre lo stretto di Barba ci sono dei lupi che stanno per giocarsi l'accesso ad una finale per la Serie B; le stranezze del mondo del calcio. Questa sarebbe davvero il de profundis. Ritrovarsi nella stessa categoria i pluriripescati che nemmeno la pesca a strascico ne farebbe prendere di più, significa veramente che il destino se per una volta sembra sorriderci, pretenda poi la restituzione dell'effimera gioia con una sequela di congiunzioni astrali sfavorevoli peggio del detto "la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo".

In tutto questo salutiamo l'arrivo di Italo a Benevento con tanto di amministrazione comunale sui binari della stazione a fare gli onori di casa ed a spendere parole sui meriti propri per questo ulteriore passo in avanti verso la civiltà. Se vi darete una mossa anche a fare una convenzione per lo stadio che non solo non partorisce, ma mi sa che nemmeno è messa in gestazione, vi prometto che u striscione vu veng a mett io sott u Palazz du Govern'.

Vabbuò ...eggiu sfugat abbastanza. Sta capa mia nunn'è proprio bbona.

Buona estate a tutti.

Sezione: A Mente Fredda di D.Piro / Data: Mer 09 giugno 2021 alle 09:03
Autore: Andrea Bardi
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