Le prime cinque giornate di campionato ci consegnano un ritratto più definito del nuovo Benevento targato Inzaghi. Il minimo comun denominatore di questo inizio di campionato è, sicuramente, l’invulnerabilità difensiva. La solidità, l’impenetrabilità e la compattezza della retroguardia sannita fanno sì che questa sia la meno battuta del torneo cadetto, contando al passivo solo 2 reti in 5 partite. Meglio di Caldirola e soci, in Italia, ha fatto finora solo l’Inter di Conte con 1 solo gol subito.

Dato che nel calcio italiano vige, un po’ da sempre, la regola non scritta, ma spesso e volentieri confermata dai fatti, che a vincere i campionati sia la squadra con la miglior difesa, possiamo dire che da questo punto di vista la truppa di Inzaghi è certamente sulla strada giusta.

Volendo sciorinare un po’ di numeri, il Benevento, detto dei soli 2 gol subiti, contando gli 8 realizzati, ha una differenza reti di +6. Laddove dovesse riuscire nell’impresa, perché tale sarebbe, di mantenere questo andamento, i giallorossi finirebbero, in proporzione, con una differenza reti monstre di +45 circa, ovvero con circa 60 gol realizzati e soli 15 al passivo. Ripetiamo, a scanso di equivoci, che si tratta solo di proiezioni dell’andamento di queste prime 5 gare su tutte e 38 i match previsti. In media, Maggio e compagni hanno subito finora 0,4 gol a partita, a fronte dell’1,6 messo a segno. Riuscissero i giallorossi a mantenere questo passo sino a fine stagione ci troveremmo di fronte una squadra che, molto probabilmente, ha ammazzato il campionato.

Questo perché, i numeri delle formazioni che hanno conquistato la promozione diretta nelle ultime tre stagioni sono decisamente più normal. Solo l’Empoli nella stagione 2017-18 si è avvicinato al rendimento tenuto finora dalla squadra sannita: gli azzurri, all’epoca allenata da Andreazzoli, chiusero in prima posizione con una differenza reti di +39 (88 gol fatti e 49 subiti; 1,91 fatti e 1,16 subiti a gara). La miglior difesa, però, non fu dei toscani ma del Parma che, alla fine delle 42 partite, chiuse con sole 37 reti al passivo (0,88 a partita) e con una differenza reti di +20, contando le 57 reti realizzate.

L’anno scorso Brescia e Lecce finirono il campionato con rispettivamente 69 e 66 gol fatti, 42 e 45 subiti e una differenza reti di +27 per le Rondinelle e +21 per i salentini. In media, Brescia: 1,91 gol fatti a partita e 1,16 subiti; Lecce: 1,83 fatti e 1,25 subiti ogni 90’. 

Nel campionato 2016-17, che vide anche la promozione in A del Benevento attraverso i play-off, Spal e Verona ottennero la promozione diretta con un rendimento di 66 gol fatti e 39 subiti per i ferraresi e di 64 fatti e 40 subiti per i veneti, su 42 gare, con una differenza reti di +27 per entrambe. In media, Spal: 1,57 gol fatti e 0,92 subiti a partita; Verona: 1,52 fatti e 0,95 subiti ogni 90’. 

Pertanto, è vero che non siamo nemmeno a un quarto della regular season ma se, come si suol dire, il buongiorno si vede dal mattino, questa squadra sembra destinata a regalare delle splendide giornate.

Sezione: A Mente Fredda di D.Piro / Data: Gio 26 settembre 2019 alle 16:53
Autore: Gerardo De Ioanni
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