Si contano le settimane, anzi ormai i giorni e le ore che separano il Benevento dal ritorno ufficiale in Serie A. I tifosi, eccitati dall’idea di rimettere piede nell’Eden calcistico, non perdono occasione per interrogarsi ed interrogare i loro interlocutori su quante vittorie e quanti punti manchino per ottenere la matematica promozione.

Questo nessuno può dirlo con certezza in quanto dipende, logicamente, anche dal cammino delle altre squadre; l’unica certezza è che manca sempre meno, davvero poco.  Specialmente dopo il successo di ieri pomeriggio contro lo Spezia.

I tre punti conquistati contro i liguri di Italiano valgono doppio, se non triplo perché conquistati contro una delle squadre più in forma del campionato (lo Spezia era reduce da ben 13 risultati utili consecutivi), che fino a ieri, occupando la terza piazza, era il punto di riferimento per calcolare il vantaggio dei giallorossi sulle inseguitrici per la promozione diretta. Se a ciò si aggiunge che Maggio e compagni, ieri, non erano evidentemente nella loro giornata migliore e che con il gol di Gyasi la partita si era messa in salita, allora si capisce ancor di più l’importanza della vittoria.

Come appena detto, non è stato il miglior Benevento della stagione, specie nel primo tempo. Anzi, la prima frazione disputata contro gli aquilotti è stata tra le peggiori dell’intero campionato.

LA PARTITA - Lo Spezia muove davvero molto bene la palla ed è eccellentemente disposto in campo, non permettendo ai giallorossi né di recuperare facilmente la sfera, né tantomeno, quando ci riescono, di giocarla correttamente. La squadra di Italiano, forte di un giusto mix di quantità e qualità, risulta una delle migliori compagini ammirate quest’anno al Vigorito e le va dato merito di essere venuta a giocare a calcio e non a calci, almeno fin quando è rimasta undici contro undici, riuscendo anche a passare in vantaggio al quarto d’ora di gioco con Gyasi che sfrutta al meglio un cross rasoterra proveniente dalla destra di Ricci.

Giusto quindici minuti dopo, e quindi al 30’, arriva, però, la svolta del match con Mora che si guadagna il secondo cartellino giallo e lascia in dieci i suoi. Per dovere di cronaca va detto che, almeno inizialmente, il Benevento non riesce a sfruttare la superiorità numerica; per lo stesso motivo è da sottolineare che la squadra di Inzaghi, al netto delle difficoltà di giornata, anche undici contro undici aveva già avuto occasioni da gol.

La partita, poi, cambia definitivamente e prende una piega favorevole alla Strega nella ripresa, o meglio quando Inzaghi decide di mandare in campo lo “spaccapartite” Riccardino Improta (minuto 52’) al posto di Sau. Passato al 4-4-2, poco dopo Inzaghi getta nella mischia anche Massimo Coda, ancora una volta partito dalla panchina. Sessanta secondi dopo l’ingresso del bomber di Cava de’ Tirreni i sanniti trovano il pari: cross dalla sinistra sul secondo palo, Coda la spizza verso l’area, Moncini la sfiora, Improta la insacca alle spalle di Scuffet.

Ottenuto il pareggio, il Benevento capisce che c’è margine per andare oltre e cercare l’ennesima impresa. Esattamente dieci minuti dopo la rete del pari di Improta, è Moncini a fare esplodere il Vigorito, con un gran colpo di testa che batte il portiere spezzino per il 2-1.

Ribaltato il risultato, Inzaghi toglie una punta, Moncini, e inserisce un esterno, Kragl con Insigne che passa a fare la seconda punta accanto a Coda.

Lo Spezia, sotto nel morale, nel risultato e negli uomini, prova a rientrare in gara ma non produce nulla di concreto e paragonabile a una vera e propria occasione da rete.

Rete, quella del definitivo 3-1, che trova, invece, Nicolas Viola al minuto 89. Il dieci, imbucatosi sul lato sinistro dell’area di rigore spezzina, approfitta di un’indecisione della difesa ospite per scagliare un fendente mancino letale per la porta bianconera. Un gol, quello del centrocampista calabrese, il nono stagionale, che permette alla squadra e ai tifosi di vivere con maggior serenità gli ultimi scampoli di match e che chiude definitivamente la sfida regalando ai sanniti il diciannovesimo successo di questo incredibile campionato.

Una vittoria che, come detto in apertura, avvicina ulteriormente il Benevento alla promozione matematica: a 12 giornate dalla fine sono 20 i punti di vantaggio sul terzo posto occupato dal Crotone.

IL TABELLINO:

Benevento (4-3-2-1): 1 Montipò; 11 Maggio, 13 Tuia, 5 Caldirola, 3 Letizia; 21 Hetemaj (52’ Improta), 28 Schiattarella, 10 Viola; 19 Insigne, 25 Sau (65’ Coda); 32 Moncini (81’ Kragl). A disp.: 12 Manfredini, 22 Gori, 14 Volta, 2 Rillo, 15 Pastina, 4 Del Pinto, 7 Kragl, 17 Basit, 16 Improta, 9 Coda, 20 Di Serio. All. Inzaghi.

Spezia (4-3-3): Scuffet; 21 Ferrer, 28 Erlic, 13 Capradossi, 5 Marchizza; 6 Mora, 8 M. Ricci, 16 Bartolomei; 11 Gyasi (78’Galabinov), 14 Nzola, 10 Ricci F. (65’ Di Gaudio). A disp.: 12 Krapikas, 34 Angeletti, 2 Vignali, 19 Terzi, 25 Maggiore, 4 Acampora, 15 Mastinu, 7 Di Gaudio,  9 Galabinov, 28 Bidaoui, 17 Gudjohnsen. All. Italiano.

Arbitro: sig. Volpi di Città della Pieve

Assistenti: sigg. Damiano Margani di Latina e Francesco Fiore di Barletta

Quarto ufficiale: Sig. Federico Dionisi di L’Aquila.

Marcatori: 15’ Gyasi, 66’ Improta, 76’ Moncini, 89’ Viola

Ammoniti: 55’ Viola, 64’ Schiattarella, 68’ Caldirola, 68’ Nzola, 70’ Gyasi, 74’ Maggio

Espulso. 30’ Mora

Sezione: Campionato / Data: Dom 01 marzo 2020 alle 10:58
Autore: Gerardo De Ioanni / Twitter: @@GerardoDeIoanni
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