Una giornata di campionato tutto sommato favorevole per i giallorossi, anzi, se proprio devo dirla tutta, per me assolutamente positiva. Un pari a Foggia alla vigilia lo avremmo tutti sottoscritto e non credo che ci sia qualcuno che non abbia pensato all’aggancio, considerato l’impegno casalingo della Salernitana. Invece i granata hanno rischiato la debacle casalinga, pareggiando in extremis, e anche la Juve Stabia non è andata oltre il pari a Barletta, concludendo nel migliore dei modi il -nostro- weekend calcistico di Lega Pro.

La partita di Foggia è stata di quelle fondamentali, ad alto rischio, contro un avversario che ha lottato su ogni pallone, per nulla disposto a mollare la presa e con la chiara e legittima ambizione ad un posto tra le primissime. E’ vero che la vittoria per noi è sfumata a pochi minuti dal termine, ma probabilmente, ancora una volta, il risultato del campo è più che giusto. In verità noi non abbiamo corso rischi specifici ma le incursioni dei veloci attaccanti rossoneri hanno creato molti problemi alla nostra retroguardia. Metti poi il particolare “stato di grazia” di qualcuno dei satanelli e il quadro è chiaro. Però, lo spero, quella squadra darà grattacapi anche alle nostre avversarie, il Foggia ha un’ottima organizzazione di gioco e individualità di spicco che la rendono assolutamente pericolosa e difficile da affrontare.

La squadra di Brini è solida, costante nel rendimento. Oramai ci siamo abituati a considerare le partite nella loro interezza. Non serve lasciarsi prendere dall’ansia della prestazione, bisogna saper gestire i vari momenti della gara e in questo campionato, ce ne siamo accorti anche allo "Zaccheria". Non sono permessi i cali di tensione, neppure per un istante, e non ci sono avversari facili da affrontare. Poi, facciamocene una ragione, oggi più che mai sappiamo che, chiunque affronti la capolista, vuole disputare la partita dell’anno. Il gusto dello sgambetto è troppo forte, figuriamoci quando poi si affrontano “nemici” storici!  Se qualcuno avesse mai pensato che ci sono avversari da poter seppellire di reti solo perchè il “peso” tecnico della nostra squadra è maggiore, beh, ha commesso un errore. Per vincere, o provare a farlo, ci vuole testa, voglia, motiavazioni e tanta grinta. A quanto pare, le squadre che affrontiamo non si fanno mai mancare tutto questo, e a volte sembrano anche più affamate di noi. Sembrano.

Questo” Benevento a me piace. Cinico, concreto, una squadra visibilmente unita e compatta, una straordinaria forza d’urto e quella solidità mentale che è rara da riscontrare sui campi di calcio. E’ proprio l’idea di “squadra” forte che, secondo me, turba i sonni di chi deve affrontare i giallorossi. Non è solo un “insieme di singoli curriculum”, (come accaduto nel passato), ma un gruppo forte e vincente che rende i giallorossi non di certo la squadra più forte ma sicuramente tra le migliori in assoluto di tutta la Lega Pro.

Qualche sbavatura c’è stata a Foggia: innegabile la difficoltà di Celjak su Cavallaro, oppure la mancanza di sincronia sulla corsia sinistra con Som che sta recuperando la condizione ma deve entrare ancora in sintonia con il compagno di “catena”. Nulla d’irreparabile però. Il difensore croato di certo non ha brillato ma diamo anche merito all’avversario di aver disputato una prestazione super. Padroni di casa a trazione anteriore e il Benevento che doveva infilarsi negli spazi per provare a colpire e ribaltare il gioco. Fabio Brini ha saputo prendere le misure a Roberto De Zerbi nonostante l’ennesimo infortunio, quello di Lucioni, abbia sicuramente scombussolato i piani del nostro tecnico che ha dovuto bruciare un cambio. Impensabile e forse anche illogico inserire ancora un difensore per tamponare le incursioni degli avversari sul nostro versante destro difensivo. E’ andata bene, per fortuna ma anche per bravura. Mi dispiace che Pasquale Pane abbia macchiato la sua gara con qualche indecisione, però l’errore del portiere ci può stare. L’importante è che poi la “squadra” riesca a porvi rimedio. Il pipelet ha la totale fiducia della sua squadra e così quella dei tifosi. Tante volte ci ha tolto le castagne dal fuoco, vogliamo crocifiggerlo per un errore di valutazione?

Una partita in meno da giocare, situazione in classifica invariata. Se vogliamo, è stato un altro “scontro diretto” superato senza danni. Nulla era stato vinto prima e lo dicasi stesso adesso. Certo, cresce la fiducia e la consapevolezza. Così come cresce l’affanno di chi insegue. Ogni partita, però, ha le sue insidie e la dimostrazione viene anche dagli altri campi. Adesso sotto a  chi tocca: lunedì arriverà la Lupa Roma. Per quanto mi riguarda, l’ex squadra dei Castelli ha la stessa pericolosità di qualunque altra aspirante alla promozione e poco importa la classifica. Squadra giovane, ridisegnata e snellita nell’organico ma che ha assoluto bisogno di punti per la salvezza. In ogni caso sarà undici contro undici e le partite bisogna giocarle dal primo al novantesimo. Mi aspetto (e spero) un pubblico caloroso e numeroso al “Ciro Vigorito”. Chi ama la Strega non rimane in poltrona e accetta di prendersi il freddo e l’ umido nella serata invernale sotto i riflettori. Bisogna stringersi e rimanere compatti intorno alla nostra squadra perchè uniti si vince, e solo così.

Sezione: IL PUNTO di M.Mulè / Data: Lun 02 febbraio 2015 alle 09:00
Autore: Marcello Mulè
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