Era nella tabella di marcia la sconfitta a San Siro contro l'Inter, inutile girarci intorno. I nerazzurri sono una delle più forti squadre d'Europa, candidati allo scudetto, e poco importa che in campo ci fossero tante seconde scelte (ma quanto sono simpatici certi commentatori televisivi?). La differenza tecnico-tattica tra i due undici in campo era abissale, visibilmente, e anche a livello psico-fisico la squadra di Conte era messa meglio. Che sia chiaro: a me ha fatto più arrabbiare il pari casalingo con il Torino, quello sì! Però, questa sconfitta, netta e inappellabile pur se preventivata, mi ha lasciato molto amaro in bocca per come è maturata. Perchè il Benevento (non) sceso in campo alla Scala del calcio è stato davvero brutto da vedersi. Non ho visto una squadra (nel suo complesso) con la voglia di vendere cara la pelle. Non si è vista la “garra charrua” necessaria ad affrontare un'avversaria che annovera top-players di levatura internazionale. Per noi soltanto “Luci (spente) a San Siro”, volendo parafrasare la bellissima canzone di Roberto Vecchioni.

Ho visto, invece, una squadra molle, impaurita, poco reattiva, esageratamente aggrappata all'ennesimo torto arbitrale subito, che ha fatto bruciare tante, troppe energie nervose (vero Lapadula?). Come se fosse già rassegnata allo strapotere indiscutibile degli avversari. Handanovič e compagni hanno - di fatto - giocato a buon ritmo solo per un tempo, trotterellando per tutti i secondi 45 minuti, quasi a non volere infierire. Eppure, hanno segnato altri 3 goal nella ripresa, dopo la sfortunata autorete che aveva sancito l'1-0 maturato nel primo tempo. Tutte e quattro le reti subite, sono state il frutto di nostri marchiani errori, tecnici, tattici e concettuali. E all'Inter (ma a chiunque!) non si può concedere tanto.

Una prima frazione che ha visto i giallorossi provarci a giocarsela, pur se sterilmente. Oltre l'azione del penalty non concesso, nulla da annotare. Se non un Benevento ottusamente ripetitivo con la costruzione dal basso che, nove volte su dieci, ci ha visto perdere palla in maniera anche pericolosa. La densità e la dinamicità del centrocampo neroazzurro, in aggiunta alla spaventosa forza d'urto della coppia Lukaku-Martinez, avrebbero dovuto suggerire di provare qualcosa di diverso. Ma niente, l'Inter non ci ha mai concesso una ripartenza costruita degna di nota. E la percezione spiacevole che i nostri calciatori non vedessero l'ora che arrivasse il triplice fischio.

Per riprendere in maniera convinta la corsa alla possibile salvezza, c'è bisogno di un corroborante bagno d'umiltà. Bisogna ritrovare lo spirito gladiatorio e la fame che ci ha fatto raccogliere meritatamente ventidue punti fin ora. Vorrei vedere una squadra che si adatti pragmaticamente agli avversari, perchè credo che sia più che evidente che non possiamo giocarcela con chiunque, addirittura schierandoci a specchio! Pensarlo sarebbe, anzi, è pura presunzione! A salvezza matematica raggiunta magari si, ma a adesso no. Adesso contano solo i punti. Da strappare con le unghie e con i denti a qualsiasi avversaria, e chissenefrega degli inutili estetismi o delle palle buttate in tribuna.

Qual è il vero Benevento? Certo, non sarà la sconfitta con l'Inter a ridimensionarne le aspirazioni che sono minime ma vitali. Sono convinto che la salvezza si costruisce in casa, invertendo - se possibile - il trend che (salvo eccezioni, appunto...) ci ha visto fare meglio in trasferta. Per quanto riguarda alcune lacune in organico, la Società ha già ben operato con l'ingaggio del difensore Fabio Depaoli e del possente attaccante argentino Adolfo Julián Gaich: due calciatori di buona levatura tecnica, giovani, e quindi anche di prospettiva. A centrocampo attendiamo tempi migliori per Nicolas Viola (che sappiamo essere tutt'altro rispetto a quanto visto a Milano...): il ragazzo di Calabria rappresenta il valore aggiunto nella zona nevralgica della squadra di Inzaghi. Dulcis in fundo, continua il mio countdown per il ritorno in campo di Gaetano Letizia, calciatore credo imprescindibile per l'undici giallorosso. Quando saremo al completo avremo di nuovo la squadra che ci ha fatto stupire, che ha reso la vita difficile a quasi tutte le big della categoria e che saprà, ne sono certo, ritagliarsi ancora lo spazio che merita in serie A.

Sezione: IL PUNTO di M.Mulè / Data: Dom 31 gennaio 2021 alle 19:50
Autore: Marcello Mulè
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