Nel mio divano c'è un fosso ormai, a furia di starci seduto, o meglio, stravaccato. Il televisore fisso su Sky sembra divertirsi a mandarmi panoramiche dagli stadi della serie B. Stadi per lo più semivuoti, con rare eccezioni. Il Carpi primo, ad inseguire Frosinone, Bologna, Spezia. Il Bologna che tremare il mondo fa...ceva l'unica "grande" del gruppo, con quel passato, incredibile vero? Il calcio è così, strabiliante per certi aspetti, se consideriamo che Catania, Brescia e lo stesso Bari annaspano anche perchè attanagliate da crisi societarie che lasciano poche speranze ai rispettivi tifosi. In vetta non la "sorpresa" emiliana, come ancora qualcuno scrive, ma una squadra costruita negli anni e più che collaudata. Perché guardo la B? Ma è un campionato bellissimo e poi, è o non è il nostro sogno? Serve, credo sia importante farsi un idea sui contenuti della cadetteria. E' importante capire che, una volta entrati nella serie superiore, non ci si può adagiare, illudersi, altrimenti la caduta è immediata.

L'albero di Natale continua a rendere particolare l'atmosfera di casa.Con le sue luci intermittenti e multicolori sembra quasi volermi ricordare che un altro anno sta concludendosi. Poche ore e poi sarà 2015. A fissare questa cifra sembra quasi fantascienza. Invece, eccolo, è alle porte, impietosamente. Occorre fare mente locale e provare a ricordare le cose belle, quelle brutte, ciò che è da salvare e tutto quello che, invece, bisognerebbe dimenticare per il 2014. Ovviamente qui mi riferisco ai fatti calcistici, ma anche per la vita in generale credo sia così. Selezionare. Difficile, vero? E' talmente difficile che quasi non ricordo più nulla. O forse, ricordo troppe cose ed è meglio dimenticare, ma ci sono le cose belle, poche, quelle almeno vorrei conservarle: che confusione!

Il paradosso è che, i ricordi belli sono legati, invece, a qualche delusione (calcistica) che è ancora dolorosa. Ricordo la vittoria di Catanzaro nei playoff, le speranze riposte nell'impresa da dover compiere a Lecce, con quel viaggio che, nonostante i presupposti (all'epoca) non fossero a nostro favore, comunque rifarei altre cento volte, semplicemente per riviverlo insieme ai miei compagni d'avventura. Emozioni uniche, irripetibili (speriamo!) ma che ugualmente sono oramai parte della nostra storia. Molto spesso leggo "mai una gioia". Non sono d'accordo, se fosse "mai una promozione" potrei anche accettarlo, ma la gioia, per me, è poterci essere. Strano? No, pensateci, è così.

Ho scritto storia, non a caso. Ciò che è accaduto oramai è cronaca. La realtà è quella che stiamo vivendo. Certo, noi avremmo potuto festeggiare diversamente, se solo un pizzico di buona sorte ci avesse aiutato. Quindi, accontentiamoci del risvolto positivo che comunque c'è. Secondi, a meno tre: ottimo, considerando un 2014 infausto. Questo, e solo questo conta, il resto non serve più. E allora, cosa salvare del 2014? Cosa invece buttare via e dimenticare? Tutto e niente, in entrambi i casi. Perché le delusione è stata grande, ma ci sono stati anche i momenti in cui  abbiamo creduto nell'impossibile. Ci siamo esaltati, depressi, poi siamo ripartiti e nonostante tutto eccoci a lottare per un sogno, ancora una volta. Non può sempre andare tutto male, e poi stavolta alla base c'è tanta solidità, una squadra forte come mai, forse, negli ultimi anni.

Guardo gli spettatori, quattro gatti, di Vercelli, Lanciano, Varese, serie B, e poi penso alla nostra Curva Sud, al nostro stadio. Non posso non chiedermi cosa ci facciamo noi ancora in Lega Pro. E allora, calcisticamente, credo che io devo, anzi, noi dobbiamo chiudere con il 2014 e proiettarci con le migliori intenzioni possibili nel 2015 che sta per nascere. Dell'anno che è finito non dimentichiamo nulla, ci servirà. A patto che poi non diventi una zavorra, inutile e dannosa, altrimenti non ci godremo ciò che verrà. La promozione, per questo campionato, passerà anche da Benevento. Dipenderà dalla Società, da ciò che saprà fare la squadra sul campo e da come aiuteranno i tifosi i propri beniamini, nel lungo cammino che ci porterà fino a maggio. Protagonisti del nostro destino, possiamo farlo, dobbiamo crederci.

Sezione: IL PUNTO di M.Mulè / Data: Dom 28 dicembre 2014 alle 18:15
Autore: Marcello Mulè
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