Accostare un santo al calcio può sembrare blasfemo, lo ammetto. Però non credo ci sia qualcosa di più efficace delle parole attribuite al presbitero fiorentino, ma romano d'adozione, Filippo Neri, poi proclamato Santo, allorquando redarguiva i ragazzi del celeberrimo Oratorio capitolino: "State buoni se potete", ma quei ragazzi adesso siamo noi, i tifosi della Strega.

La vittoria ad Aversa ha lanciato in vetta il Benevento, direi meritatamente, e probabilmente con qualche giornata di ritardo. La gara del Bisceglia è stato un condensato di forza, supremazia tecnico-tattica e feroce determinazione. La squadra ha risposto nel modo migliore alle notevoli sollecitazioni di una gara che, almeno sulla carta, poteva rivelarsi molto difficile, soprattutto sotto l'aspetto mentale. Invece ecco il Benevento che incarna appieno lo spirito del suo tecnico Fabio Brini, una squadra sul campo che nemmeno le briciole ha concesso agli avversari. Primato assoluto in terza serie, dopo anni, il piacere e la vertigine che solo "la vetta" può dare. Vertigine, certo, ma guai a farlo diventare un capogiro, altrimenti si rischia di cadere.

Non credo affatto che ci sia qualcuno che già sia illuso di aver conquistato qualcosa. Vale per la squadra così come per tutti i tifosi. Per esperienza consolidata, purtroppo, sappiamo bene che il cammino da percorrere è lungo e tortuoso, la strada è una salita ripida, ogni gara è piena di insidie; tutte le avversarie, a prescindere dalla classifica, quando incontrano il Benevento vogliono sempre giocare la partita della vita, a maggior ragione lo faranno contro la capolista... Chiaro no? E da domenica scorsa per noi sarà ancora più difficile.

Ad Aversa è accaduto qualcosa di molto bello e importante. E' caduto l'ultimo "muro" (semmai ce ne fosse stato uno) tra Oreste Vigorito e i Tifosi, quelli più caldi e passionali che da sempre sono accanto alla squadra, in casa e fuori, incondizionatamente. E' un momento che io da tempo aspettavo, un evento che ho sempre sperato potesse accadere, prima o poi. In verità, non ho mai capito il perchè di una contrapposizione assurda o eccessiva, tra soggetti che amano gli stessi colori, ovviamente anche se con ruoli differenti. I Tifosi caldi e passionali, sempre sull'onda del momento emotivo ma con fedeltà assoluta verso la maglia. Il Presidente, per sua natura poco incline ai riflettori, costretto e "obbligato" a rimanere sempre saldamente ancorato alle sue responsabilità e al ruolo, anche considerando la complessità aziendale del suo Gruppo. Un patron che è seriamente impegnato su più fronti, con enormi responsabilità sulle spalle, è difficile che possa saltellare sotto al curva o concedersi altre manifestazioni estemporanee e varie amenità. E probabilmente noi nemmeno lo vorremmo... Poi, credo che oltre ogni "esternazione" ciò che conta è la credibilità di una società oramai modello in Italia e soprattutto la concretezza nell'operato che già di per sé è dimostrazione tangibile e indiscutibile del rispetto dei propri tifosi.

Magìe della classifica, certo, ma non credo sia solo quello. Oreste Vigorito ha rotto gli indugi ed ha mosso il "primo passo", accolto entusiasticamente da chi, con lui e grazie a lui, oggi può festeggiare e gioire, godendosi almeno una settimana di fierezza... Strepitoso, a dir poco, una vittoria dell'amore condiviso e della ragione comune. Speriamo che questa ritrovata alleanza si consolidi sempre più nel tempo, per il bene della squadra.

"Effetto primato": esplosione d'entusiasmo, a tratti smodato, ma tutto assolutamente comprensibile e giustificato. Dopo tante delusioni ecco la liberazione di quell'urlo di gioia per troppo tempo strozzato in gola. Godiamoci queste ore di euforia, di malcelato (e chi se ne frega!*) orgoglio campanilistico. Però ricomponiamoci immediatamente, domenica c'è già un'altra battaglia da affrontare. Credo che il lavoro più difficile per Fabio Brini sarà proprio quello di contenere pericolosi cali di concentrazione ed eccessi emotivi. Certo, il primo posto in solitaria può essere importante per lavorare bene - ecco, questo si - in preparazione della gara successiva. L'affanno semmai dovrà venire alle altre squadre, noi intanto consideriamo il campionato assolutamente aperto e con tutte le difficoltà che conosciamo. Altrimenti...

L'entusiasmo è un vento benefico che deve soffiare costantemente su tutto l'ambiente. Però adesso cerchiamo di stare buoni (se possiamo) e lasciamo lavorare la squadra nel massimo della tranquillità, senza alcuna ulteriore pressione. Auguriamoci, piuttosto, che l'infermeria giallorossa si svuoti presto e che lo staff tecnico possa avere l'intera rosa a disposizione. Siamo davvero curiosi e ansiosi di vedere completamente operativo il Benevento progettato in estate, perché se i giallorossi in continua emergenza sono lissù, beh, allora c'è solo da essere più che ottimisti! Mi piace sottolineare la prestazione di Daniel Kofi Agyei. Il centrocampista ghanese ha dimostrato che, giocando con continuità ed entrando in piena sintonia con i compagni, potrebbe diventare addirittura insostituibile come interditore. Ho citato lui perchè è giovane e può ancora migliorare tantissimo. Io sono sicuro che nessuno invidierà Fabio Brini quando, con la squadra al completo, dovrà fare la scelta degli undici titolari, ma fossero sempre questi i problemi, credo che l'ex portierone di Udinese e Ascoli ci metterebbe la firma...

"State, anzi, stiamo buoni, se possiamo": la colonna sonora non sarà quella di Angelo Branduardi come nel film di Luigi Magni. Al suo posto mi sembra più attinente il nostro "totalmente dipendente", come ama cantare la Curva...  Smettiamola di fantasticare però, perchè la realtà dice che ci sono ancora ventotto gare da affrontare, ovviamente e come sempre tutti insieme, perchè uniti si vince e solo così.

*Licenza poetica...

Sezione: IL PUNTO di M.Mulè / Data: Mar 28 ottobre 2014 alle 06:00
Autore: Marcello Mulè
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