Come sarebbe bello poter un giorno raccontare ai nipoti quello che sta succedendo in questa stagione ma con un bel lieto fine. Raccontare che in soli 2 anni il "piccolo' Benevento era riuscito ad arrampicarsi fin su nel calcio che conta dalla serie C alla serie A diventando la squadra simpatia per antonomasia. Quella stessa squadra che ci mise 87 anni per essere promossa in serie B dopo tanti tentativi andati a vuoto e che poi quella serie B tanto agognata l'aveva subito salutata dopo una fantastica ed eccezionale promozione in serie A attraverso i play off che fino a quel momento erano stati una sorta di tabù per una intera comunità.

"Mamma' è nu suon tropp Bell nun me sceta'" cantavano i tifosi nei giorni dei festeggiamenti per la promozione. Sembrano passati anni luce da quei giorni felici, perché il risveglio in massima serie è stato traumatico. 10 partite 10 sconfitte, il tecnico della promozione Marco Baroni esonerato insieme al DS Di Somma, e un gruppo di giocatori che non sembra qualitativamente pronto per competere in un campionato così difficile. Almeno questo è quello che "dicono" i numeri, impietosi al momento.

Ma le favole sono belle perché hanno sempre il lieto fine, e come diceva qualcuno "adda' passa' a nuttat'". Molti ieri sera avevano tirato un sospiro di sollievo al 49' della ripresa quando Iemmello trasformava il rigore del meritatissimo pari alla Sardegna Arena, ma non c'è stato neanche il tempo di esultare e magari festeggiare il primo punto della storia in serie A, perché un minuto dopo un eurogol di Pavoletti strozzava in gola la gioia di un'intera provincia. È indubbio che qualcosa sembra essere cambiato, e non vogliamo immaginare che sia stata solo una reazione di inerzia successiva al cambio in panchina e quindi all'arrivo del nuovo allenatore Roberto De Zerbi. Infatti la squadra seppur abbia dimostrato ancora una volta gli oramai evidenti limiti tecnici, dopo solo un allenamento e mezzo, ha provato a mettere in atto le indicazioni del nuovo tecnico. Insomma una squadra più "disciplinata" con calciatori schierati nei rispettivi ruoli che ha provato ad abbozzare anche quel fraseggio e qualche verticalizzazione, marchi di fabbrica del nuovo allenatore.

Tanta la delusione per l'ennesimo risultato sfumato a tempo abbondantemente scaduto ma che deve trasformarsi immediatamente in rabbia poiché il campionato corre e tra 3 giorni si ritorna in campo. All'orizzonte 2 gare da far tremare i polsi e che obiettivamente sembrano proibitive, ma come sappiamo nel calcio tutto può succedere e chissà se questi impegni ravvicinati non possano giocare qualche brutto scherzo a squadre come Lazio e Juventus che saranno i prossimi avversari. In particolare la gara di domenica al C.Vigorito dovrà essere affrontata con lo stesso atteggiamento dimostrato contro l'Inter ma con quell'ordine e freschezza mentale che l'allenatore cercherà di inculcare ai suoi giocatori in questi pochi giorni che ci dividono dalla gara.

L'obiettivo è quello di riuscire a chiudere il girone di andata con un minimo di punti che possano giustificare qualsiasi tipo di investimento in ottica salvezza. Il presidente Vigorito in una delle ultime interviste e comunque subito dopo l'ingaggio di De Zerbi ha dichiarato di credere ancora alla salvezza e che farà di tutto per difendere la categoria conquistata pochi mesi fa. Nello stesso tempo ha lasciato intendere che non si tirerà indietro a gennaio per apportare quegli aggiusti che sembrano assolutamente necessari. Bisogna solo stringerci tutti insieme e arrivare al giro di boa nella condizione migliore possibile e con il massimo dei punti che si riusciranno a conquistare. Perchè sono sicuro che anche nel cuore del più pessimista dei tifosi non si è spenta quella fiammella di speranza per il raggiungimento della salvezza. D'altronde le altre non corrono e hanno dimostrato di non essere eccezionali, e nel ritorno incontreremo la maggior parte di loro tra le mura amiche. Manca ancora tanto, non guardiamo quello zero almeno per le prossime 2 partite, poi si vedrà. Per il resto non ci rimane altro che credrci ancora poichè siamo solo ad ottobre.

Sezione: L'EDITORIALE TB di C.Calicchio / Data: Gio 26 ottobre 2017 alle 16:18
Autore: Cosimo Calicchio
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