Dire menzogne "credibili", si sa, e' arte che appartiene a pochi. Occorre anche, e soprattutto, molta intelligenza. Dote che, evidentemente manca, e di parecchio, a quel giornalista, o presunto tale, che  non sa  più cosa inventare ed inventarsi per cercare, con ogni mezzo,  di destabilizzare l'ambiente calcistico beneventano in un momento delicato come questo.
Dopo la bufala di Bari, clamorosamente smentita dai fatti (Paparesta docet), ecco servitane un'altra "ad orologeria", se possibile ancora più meschina della precedente, proprio perché pervasa di un diabolico mix di cattiveria, invidia ed infamia.
Il riferimento, ovviamente ,  va alla notizia pubblicata " in esclusiva" (il bello e' che se ne vanta  pure!) sul sito Tuttomercatoweb, secondo la quale il  presidente Vigorito, dopo aver "toppato" Bari, avrebbe intenzione di offrire una barca di soldi per coronare il suo sogno e  comprarsi, udite udite, la sua "squadra del cuore" (così viene testualmente definita): l'Avellino !
E lo farebbe addirittura tramite una "testa di legno", al fine di  non "comparire"  in prima persona. E chi sarebbe questa caput lignea? Ovviamente un altro "irpino doc",  Tonino Loschiavo! Ma guarda un po' che combinazione!
Voler far credere ad  un sannita che il presidente della squadra di calcio della sua città finga il proprio amore verso il Benevento Calcio ma che  nasconda la realtà, e cioè  che la sua vera squadra del cuore abbia i colori della città più "odiata" (calcisticamente), e' un po' come voler far credere  ad un uomo che la  donna amata non ami lui, ma il suo peggior nemico.
Fin qui la cattiveria.
C'è, poi, l'immancabile  "gufata" sul  pressoché impossibile superamento del turno da parte del Benevento dopo il pareggio casalingo imposto dal Lecce.
E questa e' chiaramente invidia.
Ma quando, a chiosa dell'articolo, l'anonimo articolista (non ha nemmeno il coraggio di firmarsi) ricorda, senza che ve ne fosse alcun bisogno perché assolutamente avulso dal contesto, dei problemi giudiziari che in passato afflissero il patron beneventano, guardandosi bene, però, dal riferire che in seguito sarebbe emersa l'assoluta infondatezza delle accuse e l'assoluta estraneità del medesimo ai fatti e circostanze che gli erano stati addebitati, la meschinità raggiunge un livello tanto elevato da sfociare nell'infamia.
È il mix e' servito.
Considerati i reiterati attacchi alla persona del presidente, viene legittimo pensare che per quell'ignoto (ma non più di tanto) " signore", Oreste  Vigorito rappresenti una vera e propria ossessione, il suo incubo notturno, la nebbia che offusca la sua mente già di per se' povera di contenuti.
E' come, che so, l'aglio per i vampiri,   il topo per l'elefante, la criptonite per Superman!
Un proverbio popolare napoletano  recita che "... Quando il gatto non può arrivare al pesce, dice che puzza".
Fateci caso: ogni qual volta il Benevento Calcio si trovi ad affrontare impegni importanti che potrebbero  scrivere pagine gloriose della propria storia sportiva,  puntualmente, "ad orologeria"' appunto, parte implacabile la macchina del fango o viene diffusa ad arte una notizia falsa e destabilizzante.
Viene da pensare che, sotto sotto, vi sia la regia occulta di qualche individuo di nostra vecchia conoscenza.
Se è così, però, stavolta l'ha sparata davvero grossa! 
Ridiamoci sopra e, come suggeriva il grande Eduardo, facciamogli idealmente pervenire una grossa, profonda, sentita e sonora..... pernacchia!
Non merita altro.

 

 

Sezione: PUNTI DI VISTA / Data: Sab 24 maggio 2014 alle 22:58
Autore: Andrea Bardi
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