Vivendo lontanto dalla città non posso entrare nel merito delle questioni tecniche, anche perchè poi non ho titolo a farlo considerato che mi ritengo un semplice appassionato e nulla più. I problemi del campo rimangono a Guido Carboni, è certo, ma credo che anche i calciatori, ciascuno per la sua parte, debba abbracciarsi alla responsabilità di quanto non fatto fin'ora. A danno di se stesso ma anche della squadra, della Società, dei tifosi.

Ho scritto prima di essere tifoso: non so se più o meno degli altri, degli ultras, dei coloro che ogni domenica accompagnano la squadra in giro per lo stivale. Però garantisco totale attaccamento alla maglia, nessun preconcetto e nessun carrozzone a cui dover rimanere aggrappato. Questa, consentitemelo, è una prerogativa di tutti noi di www.tuttobenevento.it e ne vado fiero, altrimenti alla mia età potrei tranquillamente starmene su di una panchina a leggere ciò che scrivono gli altri.

I contrattempi: troppi, per quanto mi riguarda. Quest'anno partenza lanciata con l'episodio che ha visto protagonista Felice Evacuo. Una vicenda assurda e paradossale, per un ragazzo che, a mio avviso, non ha fatto assolutamente nulla di male. Montata a dismisura da qualcuno (i soliti ig-noti) interessato a creare scompiglio e malumore nella piazza, è stata gestita male dalla Società giallorossa e si è (solo apparentemente) chiusa nel modo peggiore: la fascia di capitano levata dal braccio del bomber di Pompei. Che errore! E spero che nessuno voglia credere alla storia che "lo spogliatoio" ha deciso in merito. Non è vero, e nemmeno se lo vedessi con i miei occhi ci crederei.

L'episodio Mancosu: incredibile, mai avevo udito tali assurde farneticazioni, almeno a Benevento, come quelle espresse dal calciatore giallorosso in sala stampa. Lo cosa grave è che, accanto a lui, c'era la Responsabile delle Comunicazioni della Società, che non ha provato neppure a fermare o a moderare in maniera decisa quella sorta di raptus che ha colpito il calciatore giallorosso, cui vogliamo un gran bene, meglio precisarlo. Ma il ruolo di tale Responsabile qual'è?

In un altra squadra, una qualsiasi, di fronte a certe dichiarazioni, il capitano (o il calciatore più rappresentativo) della squadra avrebbe preso posizione intervenendo a smentire certe dichiarazioni o almeno a  chiarire certe affermazioni che, dette così, potrebbero sembrare quasi una provocazione. Non sono di certo bastate le vaghe parole di Vinicio Espinal, sia chiaro. Certo, perché quella potrebbe non potrebbe essere altro che una maniera, neppure tanto subdola, per creare ulteriori incomprensioni con la piazza, costruendosi un alibi psicologico, non bastassero il succitato episodio di Evacuo e le prestazioni non certo esaltanti della squadra. Scrivo questo, perché, visto quanto affermato da Marco Mancosu, ognuno è legittimato a pensare qualsiasi cosa. Certo è che, in tutto il trambusto creatosi, l'unico intervento "visibile" di chi cura le "comunicazioni" è stata il video pseudo-Al Quaeda con il quale il nostro attaccante ha dovuto spiegare e chiarirsi in merito a ciò che non aveva fatto...

C'è più di qualcosa che non funziona in tutto questo, ci sono evidenti "responsabilità" di chi dovrebbe gestire, in maniera molto trasparente e diretta, i rapporti tra squadra e tifosi e poi quelli tra squadra e stampa. In entrambi i casi vi sono discrepanze e assoluta disparità nelle relazioni. Non viene seguita una linea comune e sono macroscopiche le differenze di trattamento. E' proprio questo, a mio avviso, che diventa terreno fertile su cui germogliano rigogliosamente incomprensioni, personalismi, attriti e dannosissime polemiche che alla fine convolgono tutti, nessuno escluso. Alla fine il ginepraio è così fitto che non si riesce più ad uscirne, con le ovvie conseguenze, quelle che nelle ultime domeniche abbiamo potuto riscontare al "Vigorito".

A prescindere dalla volontà della Proprietà, io credo che il Presidente o chi per esso, dovrebbe intervenire in maniera decisa, per ricreare i presupposti di un rapporto sereno e costruttivo tra le parti, magari rivedendo le cariche in seno alla Società che riguardano questi aspetti, trovando le persone adeguate da collocare in certi ruoli. Costoro, una volta responsabilizzati, dovrebbero immediatamente resettare e spazzare via tutto quanto è di ostacolo allo sviluppo di un dialogo aperto e costruttivo tra le parti. I tifosi sono i destinatari dei sacrifici economici della Proprietà, i giornalisti e tutti coloro che lavorano nei vari media sono uno strumento indispensabile per la realizzazione di un sogno. Farsi una guerra seppur invisibile è sbagliato quanto incredibilmente autolesionistico. Portare a compimento quella che, di fatto, è diventata l'azione di monopolizzazione e controllo totale dell'informazione, pur se per scopi esclusivamente "di redazione", è un errore madornale. Tutto questo, è chiaro, ipotizzando ancora il pieno interesse di questa Proprietà al progetto Benevento Calcio. Io, personalmente, qualche dubbio inizio ad averlo e neppure tanto campato in aria. Ciò che vedo dall'esterno è, sicuramente non quella da tutti auspicata, la "stagione finale" e la conclusione di un ciclo, che per quanto mi riguarda resterà bello ed irripetibile.

Sezione: PUNTI DI VISTA / Data: Mar 29 ottobre 2013 alle 20:50
Autore: G. Pignacorelli
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