Sono stato tra i primi, domenica, a puntare il dito su Felice Evacuo, nel post gara. Il voto "da bocciatura" nella pagella post-derby è eloquente e ancora visibile. La mia, una reazione emotiva, come quella che tutti abbiamo avuto. E probabilmente io sono uno dei tanti responsabili, chiedo scusa, del trambusto, anche mediatico, che nei giorni successivi s'è creato.

Preciso che io esprimerò soltanto la mia personale opinione, non mi ergo a portavoce di nessuno e neppure voglio influenzare il pensiero altrui. Mi piace il rispetto delle opinioni, di chiunque siano, anche quando non sono d'accordo. Soprattutto io aborro ogni tipo di violenza e, lo scrivo senza pudore, fuggo da chiunque provi ad imporre il suo pensiero alzando la voce o assumendo un aspetto bellicoso.

La vita di ogni giorno è già difficile, a dir poco indigesta, costellata di delusioni e fondata su una subdola rabbia di fondo che inquina i nostri sentimenti, i nostri pensieri, i rapporti interpersonali. Abbiamo perso la serenità, non è colpa di nessuno, forse è soltanto l'effetto globale del periodo sociale buio che oramai da troppo tempo stiamo vivendo.

Felice ha subito un linciaggio morale e mediatico non indifferente. Una sproporzione assoluta tra eventuale colpa e pena erogata. Credo sia arrivato il momento di abbassare i toni, anzi di chiudere con questo assurdo processo. Il calcio è un divertimento, o meglio, dovrebbe rappresentare lo svago, e ogni vittoria dovrebbe essere una sorta di riscatto per tutti noi e, comunque, qualcosa che ci faccia sorridere, divertire, passare qualche ora in compagnia di amici a condividere una passione. Già al triplice fischio la mente dovrebbe correre a quanto ci aspetta il lunedì mattina.... E invece è prassi oramai consolidata, quella di far cronicizzare ogni contrattempo o stupidaggine, come se i problemi non bastassero. Masochismo puro, patologico. E allora, proviamo a riportare il calcio nella sua esatta dimensione, almeno in ambito sportivo questo lo possiamo fare. Il resto non dipende da noi, purtroppo....

I tifosi, quelli veri, non vanno condannati, vanno capiti. Quella Curva, quei ragazzi, hanno conosciuto delusioni di ogni tipo, hanno dovuto subire tante umiliazioni sportive, sconfitte non sempre preventivate che hanno mortificato anni, chilometri e tanti euro di sacrificio e passione pura. Mai una gioia, non è un modo di dire dei ragazzi, purtroppo è una realtà. Fin'ora ovviamente... Quella Curva è immensa ed è capace di gesti di amore estremi e forti, così come, a mio modo di vedere, è questa protesta nei confronti di un calciatore.

Evacuo non va condannato, obiettivamente mi sembra paradossale quanto è accaduto. Manco a farlo apposta, domenica sera un calciatore milanista, Matri, con la maglia rossonera, è andato a salutare i suoi vecchi tifosi bianconeri, in uno stadio da serie A con un pubblico da sempre nemico nel derby d'italia. Normalità. Sansovini dello Spezia con la sciarpetta del Pescara, salutato e abbracciato dagli ex tifosi. Normalità.

Io chiedo a Felice ma anche a Ghigo, a Cristian, ad Antonio Jr, a Damiano, ad Andrea, Marco e poi a tutti i calciatori giallorossi: prestate più attenzione ai sacrifici di questi ragazzi. Nessun amore è scontato, e a volte basterebbe qualche piccola accortezza in più a mostrare quanto siete realmente attaccati alla maglia,anche voi, come noi. Il pubblico va conquistato non soltanto con i goal o il bel gioco, questo non va dimenticato.

Ai tifosi non possso chiedere nulla più di quanto già fanno. Mi auguro solo che prevalga il senso d'appartenenza e sono convinto che questa squadra unita e con la spinta del suo pubblico potrà fare grandi cose. Non si tratterebbe di fare un passo indietro rispetto alla protesta o al punto di vista. Sarebbe invece un bel passo in avanti verso un'unità cementificata e duratura, la base solida per provare a spiccare il salto in serie B.

Recedere dalla propria "posizione" in questo caso non è una sconfitta, cari tifosi. E' una dimostrazione d'intelligenza e di crescita. Non innalziamo un altro muro, non creiamo di nuovo un mare d'incomprensioni e di livore, gli uni contro gli altri.  Cui prodest? La vostra protesta e il vostro essere arrabbiati è stato compreso, servirà da "lezione" per chi distrattamente, (ma sinceramente in squadra non ne vedo), proverà a defilarsi o a sminuire il suo operato con la maglietta giallorossa o  a calpestare i vostri sentimenti. Torniamo uniti, da tifoso ve lo chiedo.

Sezione: PUNTI DI VISTA / Data: Ven 11 ottobre 2013 alle 20:00
Autore: Marcello Mulè
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