A mente fredda, per quanto possibile, dopo l'entusiasmante e meritata vittoria di Avellino nell'attesissimo derby, ecco la nostra opinione sulla prestazione dei singoli mandati ieri in campio da Guido Carboni. 

Nessun voto, noi non siamo professori ma soltanto tifosi, appassionati e, come tali, siamo in grado d’esprimere soltanto semplici opinioni sulla prestazione, solo questo.

Nel pomeriggio freddo e piovoso del "Partenio-Lombardi", su di un campo ridotto ad una risaia, un Benevento gladiatorio e concreto che ha tenuto bene gli assalti della squadra di casa e freddamente ha messo a segno il più classico degli uno/due, mortifero. La vittoria del gruppo, la voglia matta di tutti di rilanciarsi e dare un segnale importante a tutte le altre compagini del girone: il Benevento c'è ancora! Vediamo:

Gori – Due/ tre interventi fondamentali, poi sempre attento e pronto a gettarsi nelle mischie paurose davanti alla sua porta. Saracinesca.

Siniscalchi – Un vero gladiatore, prende per mano la difesa e poi tutta la squadra combattendo per novanta minuti e oltre contro i "furbi" avversari. Ecco l'Angelo che volevamo, finalmente.

Mengoni Una diga, ha giocato con l'influenza addosso, unico avversario a metterlo KO nel corso della ripresa. Un baluardo indiscutibile.

Signorini– Grande prova di personalità e fisicità contro avversari di calibro. Un calciatore ritrovato e da rilanciare, un difensore con i fiocchi.

Anaclerio – Presidia l'out sinistro con sicurezza, mette grinta ed esperienza a disposizione della squadra. Ha sofferto il passo differente del suo dirimpettaio ma insieme ai compagni di reparto è sempre riuscito nel suo compito.

Davì – Una prestazione ancora una volta importante, mette grinta, corsa, intelligenza e tanta malizia in ogni giocata, facendo muro dalle sue parti.

Rajcic – Anche lui nella contesa nonostante l'influenza. Ha messo tutto quello che aveva sul campo, non risparmiandosi mai e uscendo spossato dal campo. Più di così, davvero, non potevamo chiedergli. Bravo.

Montiel– Non era il campo adatto a lui, che ha il piede vellutato. In ombra nella prima frazione di gioco esce fuori nella ripresa e mette tecnica e sapienza tattica a servizio della squadra. Una prova concreta.

Mancosu – Il combattente che non ti aspetti: abbandona il fioretto ed impugna la spada risultando uno dei più attivi e dinamici. Un calciatore importante.

Marotta– Una scheggia impazzita che fa ammattire la difesa di casa. Sua la prima rete del Benevento, è sempre pericoloso quando punta la porta. Anche lui, come tutti, si sacrifica ed esce stremato soltanto nel finale di gara.

Marchi – Primo tempo così e così, nella ripresa il nostro caterpillar lascia un segno indelebile sul terreno dello stadio avellinese.  Lascia sul posto tre avversari con tunnel e rasoiata imparabile per il due a zero giallorosso. Serve altro? Una prova comunque convincente, oltre la rete.

 

Subentrati:

Rinaldi – Entra nel momento più caldo della partita a sostituire Mengoni. Un lottatore d'acciao che contribuisce alla vittoria finale. Una sicurezza.

Espinal– Esordio in giallorosso, fa subito vedere di che pasta è fatto. Tocco di palla, astuzia e anche la giusta cattiveria agonistica su di un campo-palude certamente non adatto alle sue caratteristiche. Un calciatore che sarà fondamentale...

Germinale – Entra nel finale e si getta nella mischia da par suo, senza paura, con la voglia esagerata di lasciare il segno. Ci riesce appieno, con la generosità che non gli manca.

 

Guido Carboni - Non vogliamo neppure sapere come o cosa abbia fatto per trasformare la squadra. Guida i suoi con tranquillità e sapienza, riesce a tenere la squadra compatta e ordinata anche nei momenti difficili della partita. Complimenti, solo questo.

Sezione: VISTI "IN CAMPO": Le pagelle senza voti / Data: Lun 04 febbraio 2013 alle 08:00
Autore: Marcello Mulè
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